La mia esperienza tra scuola e lavoro - Alessandro Marcante 4 C Ene |
Titolo: La mia esperienza tra scuola e lavoro.
Oggi siamo qui per parlare di un progetto che viene proposto nella maggior parte delle scuole di Italia, specie negli istituti tecnici e professionali, per far affrontare a noi studenti in prima persona il mondo del lavoro. Questo progetto è chiamato alternanza scuola-lavoro e in pratica consiste nell’effettuare tra terza quarta e quinta superiore delle ore di attività come dei veri e propri dipendenti, che sono obbligatorie per poter essere ammessi agli esami di maturità.
Riguardo il mio punto di vista l’alternanza è una esperienza utile per capire cosa ci aspetta oltre la scuola e per poter comprendere se quello che studiamo è veramente ciò che vogliamo fare dopo. Inoltre nella maggior parte dei casi questo progetto apre molte porte, una volta finita la scuola, magari proprio nelle aziende nelle quali abbiamo svolto il periodo di alternanza. Io, ad esempio, in terza superiore sono stato mandato in una officina metal-meccanica, dove si producevano principalmente componenti per auto o macchine per la lavorazione. Questa ditta non mi ha entusiasmato molto, in quanto sono stato messo a produrre pezzi tutto il giorno e inoltre il capo era molto pignolo. In questo caso l’esperienza è stata molto utile perché ho capito che quello non era il lavoro che avrei voluto fare.
Tuttavia, prima di continuare volevo precisare che io ogni tanto lavoro da mio padre, che ha un’officina di riparazione di camion e quindi bene o male so già come funziona il mondo del lavoro.
Sempre l’anno scorso la nostra scuola ha organizzato un viaggio di alternanza scuola-lavoro a Malta della durata di un mese. Quindi ho subito deciso di andare, anche perché a Settembre, mentre gli altri andavano a scuola, chi non avrebbe voluto essere al mare? Questa è stata un’esperienza davvero utile per capire come si lavora negli altri paesi e anche per conoscere la cultura del posto. Lì ho lavorato come idraulico, ma la differenza con il nostro paese su molti aspetti è evidente. Come prima cosa gli strumenti e le macchine da lavoro sono più arretrati rispetto all’Italia; in secondo luogo le norme di sicurezza sono meno oppressive che qui da noi. Per fornire solo un esempio, quando gli operai si spostavano per fare dei lavori, poteva capitare che nel furgone da due posti, due stessero davanti, mentre tre o a volte quattro persone si posizionassero dietro nel rimorchio, dove alle volte dovevamo stare anche noi studenti. Il che non era molto sicuro e comodo!
Un altro fattore che ho potuto sperimentare e che nel campo del lavoro è molto importante, soprattutto in uno stage lavorativo all’estero, è la lingua: infatti, in quella ditta c’erano come operai quattro indiani, un pakistano, un inglese, due maltesi e in più c’eravamo noi tre italiani. Insomma era una ditta multietnica nella quale comunicare a volte risultava difficoltoso. Nonostante ciò è stato un bel periodo, lontano da casa per un mese, che vuol dire molto, e per questo consiglierei a chi ne abbia la possibilità di provare a vivere un’esperienza del genere. In particolare mi riferisco a tutti quelli che, finita la scuola, si vogliono avventurare nel mondo del lavoro.
Per quanto riguarda l’ultima esperienza di alternanza scuola lavoro, fatta a Solbiate Arno ho lavorato come elettricista. Senza dubbio è un altro modo di lavorare rispetto a Malta, perché si hanno utensili e macchine innovativi, che là non si hanno, e si è più organizzati riguardo i vari lavori. Mi è piaciuto perché in questa esperienza mi sono trovato molto meglio rispetto all’anno precedente: difatti questo è un lavoro più interessante nel quale si sono dimostrate utili diverse cose che ho studiato a scuola. In conclusione, secondo me, l’alternanza è forse una delle cose più utili che la scuola possa offrire, in quanto quello che servirà in futuro lo si impara lavorando e non solo studiando, perché lo studio può dare le basi teoriche, ma non può insegnare l’attività pratica.
Alessandro Marcante IV C Ene
Oggi siamo qui per parlare di un progetto che viene proposto nella maggior parte delle scuole di Italia, specie negli istituti tecnici e professionali, per far affrontare a noi studenti in prima persona il mondo del lavoro. Questo progetto è chiamato alternanza scuola-lavoro e in pratica consiste nell’effettuare tra terza quarta e quinta superiore delle ore di attività come dei veri e propri dipendenti, che sono obbligatorie per poter essere ammessi agli esami di maturità.
Riguardo il mio punto di vista l’alternanza è una esperienza utile per capire cosa ci aspetta oltre la scuola e per poter comprendere se quello che studiamo è veramente ciò che vogliamo fare dopo. Inoltre nella maggior parte dei casi questo progetto apre molte porte, una volta finita la scuola, magari proprio nelle aziende nelle quali abbiamo svolto il periodo di alternanza. Io, ad esempio, in terza superiore sono stato mandato in una officina metal-meccanica, dove si producevano principalmente componenti per auto o macchine per la lavorazione. Questa ditta non mi ha entusiasmato molto, in quanto sono stato messo a produrre pezzi tutto il giorno e inoltre il capo era molto pignolo. In questo caso l’esperienza è stata molto utile perché ho capito che quello non era il lavoro che avrei voluto fare.
Tuttavia, prima di continuare volevo precisare che io ogni tanto lavoro da mio padre, che ha un’officina di riparazione di camion e quindi bene o male so già come funziona il mondo del lavoro.
Sempre l’anno scorso la nostra scuola ha organizzato un viaggio di alternanza scuola-lavoro a Malta della durata di un mese. Quindi ho subito deciso di andare, anche perché a Settembre, mentre gli altri andavano a scuola, chi non avrebbe voluto essere al mare? Questa è stata un’esperienza davvero utile per capire come si lavora negli altri paesi e anche per conoscere la cultura del posto. Lì ho lavorato come idraulico, ma la differenza con il nostro paese su molti aspetti è evidente. Come prima cosa gli strumenti e le macchine da lavoro sono più arretrati rispetto all’Italia; in secondo luogo le norme di sicurezza sono meno oppressive che qui da noi. Per fornire solo un esempio, quando gli operai si spostavano per fare dei lavori, poteva capitare che nel furgone da due posti, due stessero davanti, mentre tre o a volte quattro persone si posizionassero dietro nel rimorchio, dove alle volte dovevamo stare anche noi studenti. Il che non era molto sicuro e comodo!
Un altro fattore che ho potuto sperimentare e che nel campo del lavoro è molto importante, soprattutto in uno stage lavorativo all’estero, è la lingua: infatti, in quella ditta c’erano come operai quattro indiani, un pakistano, un inglese, due maltesi e in più c’eravamo noi tre italiani. Insomma era una ditta multietnica nella quale comunicare a volte risultava difficoltoso. Nonostante ciò è stato un bel periodo, lontano da casa per un mese, che vuol dire molto, e per questo consiglierei a chi ne abbia la possibilità di provare a vivere un’esperienza del genere. In particolare mi riferisco a tutti quelli che, finita la scuola, si vogliono avventurare nel mondo del lavoro.
Per quanto riguarda l’ultima esperienza di alternanza scuola lavoro, fatta a Solbiate Arno ho lavorato come elettricista. Senza dubbio è un altro modo di lavorare rispetto a Malta, perché si hanno utensili e macchine innovativi, che là non si hanno, e si è più organizzati riguardo i vari lavori. Mi è piaciuto perché in questa esperienza mi sono trovato molto meglio rispetto all’anno precedente: difatti questo è un lavoro più interessante nel quale si sono dimostrate utili diverse cose che ho studiato a scuola. In conclusione, secondo me, l’alternanza è forse una delle cose più utili che la scuola possa offrire, in quanto quello che servirà in futuro lo si impara lavorando e non solo studiando, perché lo studio può dare le basi teoriche, ma non può insegnare l’attività pratica.
Alessandro Marcante IV C Ene