Progetto filosofia - Felicità. Prof Maniscalco |
Progetto didattico Filosofia
Prof. Maniscalco – a.s. 2018-2019
SIAMO OBBLIGATI AD ESSERE FELICI - MONOLOGHI
Io sono felice quando vinco le sfide con me stesso, quando mi pongo un obiettivo e ce la metto tutta per realizzarlo, per spingermi più in là, sono felice quando riesco a “sfondare” i miei traguardi personali, quando la gente riesce a capirmi ed apprezzarmi per quello faccio io e non per quello che farebbe la massa. Sono felice quando la mia tipa “rompe” perché vuole vedermi ogni singolo secondo e quando vuole passare del tempo con me perché è lì che capisco che io e la mia personalità possiamo servire ad alimentare la felicità di qualcun altro.
Sono felice quando dicono che spacco e quando dopo una mia esibizione i miei fratelli arrivano e mi stringono la mano. Quando riuscirò ad oltrepassare le aspettative degli altri utilizzando le mie armi allora sì che sarò davvero felice.
Io non sono felice perché non so cosa voglio. Almeno non lo so con certezza, non riesco mai ad essere costante in quello che faccio o, almeno, non lo sono più; prima facevo le cose con spensieratezza eppure mi venivano bene. Non so se questo è un momento che devo attraversare ma spero di rendermi conto al più presto di ciò che voglio fare della mia vita perché purtroppo il tempo non si ferma.
Io sono felice quando parlo con Dio, può sembrare una pazzia, ma quando vedi che ciò di cui parli con lui in intimità e che chiedi si realizza vuol dire che qualcosa esiste. Io so che la scienza può negare la sua esistenza, ma una cosa che non può negare è ciò che io ho vissuto con lui. C’è un versetto della Bibbia che dice: “tu invece, quando preghi, entra in camera tua e chiudi la porta. Poi, parla con Dio, che è presente anche in quel luogo nascosto. E Dio che vede anche ciò che è nascosto, ti darà la ricompensa in pubblico (Matteo 6:6).
Non importa la condizione che hai. L’unica cosa che ho fatto è provare a mettere in pratica questo e ho visto i risultati. Provare non costa nulla, te lo garantisco, perché altrimenti non sarei qui.
Io sono felice quando arrivo a casa, prendo la moto e vado a fare un giro. Solo a toccarla mi fa dimenticare tutti i problemi, le difficoltà di tutti i giorni, ecc. mi rende felice perché mi trasmette tantissime emozioni. Mi rende ancora più felice quando condivido questa passione con altre persone. Non è vero che non si vive senza una moto; è vero invece che senza una moto non si può dire di aver vissuto.
Io sono felice quando gioco a calcio perché non penso più a niente ma solo a me stesso.
Io non sono felice quando litigo con la famiglia e con la ragazza perché mi sento ferito e ci sto male, perché è brutto litigare con qualcuno.
Io sono felice quando, parlando con gli altri, si arriva a discutere di una qualsiasi cosa in modo serio, dove ognuno dice la sua senza cercare di prevalere sugli altri. Si è tutti sullo stesso livello e ci si confronta. in questi momenti intensi, è liberatorio e rilassante pensare assieme a qualcun altro.
Io non sono felice perché non ho abbastanza soldi per fare quello che voglio e, anche se so che prima o poi arriveranno – ma spero il prima possibile – , ne voglio fare tanti per tutti i miei fratelli che hanno lasciato la scuola per fare 100 o 200 euro alla settimana per aiutare la famiglia che arriva a fatica a fine mese, e sarò felice quando potrò comprargli quello che vogliono, e quando mio padre, mia madre, mia sorella non dovranno più lavorare.
Io sono felice quando corro in auto, perché dal momento in cui salgo e mi metto al volante tutto intorno si trasforma, rimango solo io, l’auto, e la strada. Quando guido il tempo si ferma, non esiste passato, non esiste futuro, ma soltanto quel preciso istante.
Io sono felice perché ogni volta che vedo un aereo vorrei esserci su. Mi piace il modo in cui decolla, il modo in cui atterra. Una cosa che mi fa esaltare ogni volta che lo vedo è la sua enorme forma. L’idea di esserci su oppure di lavorarci con tutte quelle hostess mi fa emozionare. Inoltre non si potrebbe non parlare della sua cockpit, la parte interna più bella che ha.
Sono felice perché ogni che volta che gioco a Infinite Flight Simulator mi sembra di pilotarne uno e ogni volta che guardo una cockpit e riconosco i comandi.
Amo il modo in cui abbasso i carrelli, il modo con cui tocca la pista di atterraggio. Mi piace il modo con cui il pilota parla con la torre di controllo.
L’idea di viaggiare sempre in aereo sarebbe la cosa più bella al mondo.
Io sono felice quando sto con le persone a cui tengo e voglio bene, come quando sto con la mia con la mia compagnia e ripenso a quando, quattro anni fa, eravamo solo due o tre e ora arriviamo a sfiorare le venti persone, o meglio venti fratelli e sorelle, perché siamo come una grande famiglia, sempre unita. E a me basta passare del tempo con loro per essere felice. Ciò che mi rende ancora più felice, però, credo che sia sapere che è grazie a me che siamo tutti così uniti perché la maggior parte di noi era sempre stata esclusa dagli altri ragazzi, e riunendoli tutti ho dato loro la possibilità di avere amici su cui potranno sempre contare. A me per essere felice non servono soldi, belle auto e moto, telefoni nuovi o qualsiasi altra cosa materiale, come ho già detto prima, mi basta stare con la mia “famiglia”.
Io non sono felice quando per delle cazzate (per me) altre persone ci rimangono male o stanno male per colpa mia. L’ultima che mi è capitata recentemente è stata con Giulia, la ragazza con cui mi sentivo) ci frequentavamo molto spesso, era praticamente la mia fidanzata (anche se ufficialmente non lo è mai stata) e provavo veramente qualcosa per lei. Dopo un lungo periodo mi iniziai a stancare, non gli rispondevo più o quelle volte che gli rispondevo lo facevo in modo svogliato. Così decisi di non avere più rapporti con lei. Inizialmente stavo bene, ma ora, ora sento la sua mancanza e per questo sono infelice sapendo che lei c’è stata male e ci sta male, per un mio periodo alterativo (?) e pensandoci la cosa mi da fastidio, mi fa sentire male e infelice. Negli ultimi giorni stiamo recuperando i rapporti e inizio a stare meglio, anche se il mio interesse per lei è svanito sono comunque contento di sapere che lei non ci sta più molto male.
Io sono felice quando gioco a calcio, quando sono con gli amici e con la famiglia, insomma mi rende felice anche una semplice camminata con un amico o una partitella a calcetto o semplicemente una cena in famiglia. Sono queste le cose che mi rendono felice, sono semplici ma essenziali. Per esempio quando gioco a calcio sotto la pioggia le gocce d’acqua che ti colano dai capelli il fango in faccia e quando ti rialzi da una scivolata sul pallone all’avversario. O sennò, una delle cose che mi rende non felice ma felicissimo è ritornare in Marocco e rivedere zii, cugini e nonni, ma soprattutto andare a pescare con mio nonno e mio cugino sono le giornate che preferisco di più.
Io sono felice quando prendo la moto e la tiro a tutto gas, quando sto con i miei amici, scherzando, ridendo, facendo quello che ci piace e poi sentendo quell’odore di miscela, una cosa indescrivibile. Anche se per divertirsi sulla moto bisogna tirare fuori la propria ignoranza, quella che ti fa dimenticare tutto, che ti fa salire un’adrenalina che quando scendi dalla moto pensi solo a una cosa, anzi a due: la f… e poi a risalire sulla moto per smerdare i tuoi amici e fare vedere chi è il più forte, ma non solo per quello salgo sulla moto, anche perché è una passione di mio padre e grazie a lui ho potuto incominciare ad andarci e allora vorrei renderlo felice di una cosa che a lui sta molto a cuore.
Io sono felice quando vedo la gente che vuole dimostrare ciò che non è, anzi, vuole far vedere la persona che non è attraverso la spavalderia, l’ipocrisia e la falsità e anche l’egocentrismo, a volte. Purtroppo tante volte mi capita di assistere a delle scene in cui gente che magari non si può permettere certe cose, le fa solo per farsi vedere, ma non lo fa in silenzio, è quella la cosa triste, anzi, lo fa e si vanta pure di averlo fatto; ragazzi o amici miei che mi parlano male di altri e poi quando sono assieme sono così uniti da sembrare fratelli, ma alle spalle non è così, gente che si sentono i padroni del mondo, si sentono i migliori bevitori di champagne, i più ricchi del mondo e poi in tasca non hanno 5 euro per pagarti il caffè. Quindi sono triste e non sono felice quando vedo ciò, perché non c’è un minimo di umiltà e piuttosto di rimanere senza le scarpe di 300 euro la gente si accontenta di mangiare meno, perché ormai si vive in un mondo dove bisogna farsi vedere, altrimenti si è vittima di prese in giro.
Io sono felice quando riesco a convincere me stesso di esserlo. Per farlo mi basta avere il controllo sulla mia vita, cioè riuscire a mettere da parte i motivi per non essere felice, non dipendere da niente e da nessuno e d essere libero. Libertà intesa come avere la possibilità di fare ciò che voglio fare in quel momento, nei limiti del possibile. La libertà che mi permette di diventare ciò che voglio essere, che mi da la possibilità di coltivare le mie passioni, che mi permette di stare solo quando voglio o stare con gli amici quando lo preferisco. La felicità arriva da dentro se stessi e non da fuori come vogliono farti credere. È la forza di volontà che crea la felicità e non i soldi che vengono tanto ostentati nella nostra società. “Se devo piangere preferisco farlo su una Rolls Royce” diceva Marilyn Monroe, però si è suicidata nonostante le enormi quantità di denaro che possedeva. Essere felici è un inganno della mente, come il non esserlo.
Io sono felice quando gioco a calcio con i miei compagni di squadra, perché siamo un gruppo molto unito, quasi tutti della stessa età tranne tre. Abbiamo quasi tutti la stessa mentalità e quindi ci intendiamo molto. Gioco a calcio perché mi sfogo molto, mi tengo anche molto in forma e la cosa più importante perché sono appassionato. Gioco da quando ho 5 anni e bene o male sono fortino, però neanche a dire che sono un talento. Quando sono in campo divento un’altra persona, sfogo molto la rabbia sul pallone e un po’ di volte anche contro gli avversari, però sempre con rispetto verso gli avversari e sono sempre molto concentrato quando gioco perché non voglio mai sbagliare, però è normale che qualche volta si sbaglia, però vabbè sono felice lo stesso. Il calcio per me è tutto, una passione, fare amicizia, divertirsi, più o meno come una seconda vita.
Io sono felice perché la vita è troppo breve per essere tristi, è inevitabile passare dei momenti tristi nella propria vita, la felicità è diversa ad ogni individuo e molto soggettiva ma può allo stesso tempo accomunare un gruppo di persone. Riassumendo il tutto per quanto mi riguarda, se qualcosa ti rende davvero felice falla, meglio pentirsi di avere fatto qualcosa di sbagliato che avere il rimorso di non averlo fatto. Per esempio, io la felicità la trovo semplicemente passando del tempo libero con degli amici e delle amiche, ma anche facendo sport, andando in moto e molto altro, infatti spero che arrivi in fretta l’estate per arrivare all’apice della felicità, ovvero avendo del tempo a disposizione per impiegarlo in ciò che più mi piace.
Io sono felice quando ripenso a tutte le difficoltà che in famiglia abbiamo dovuto superare, passo per passo, senza arrenderci mai e senza abbatterci. Oppure tutte quelle volte che mi sono sentito dire di mollare, perché tanto non avrei mai raggiunto un obiettivo. Sono felice ogni volta che dimostro che non ci sono limiti ai propri sogni, basta non arrendersi e dare il massimo per raggiungerlo nonostante ci sia sempre qualcosa o qualcuno che cerca di impedirtelo.
Io sono felice quando vado con la mia YZ perché è un momento nel quale incontro i miei amici, perché mi sento libero e diverso dal solito. Mi piacciono quelle serie di curve infinite, che finiscono sempre prima di un salto, per poi ricominciare ancora. In questi attimi provo delle sensazioni indescrivibili, solo percepibili da alcuni individui.
Io sono felice quando esco con i miei soci, facciamo cazzate, stronzate, ridiamo e scherziamo. Anche quando facciamo i bigoli con le moto truccate, dove facciamo gli (parola incomprensibile) o le gare in strada in mezzo alle macchine che ci suonano contro o le persone che ci urlano dietro. Noi ci divertiamo così, e ci piace, siamo fatti così. Ogni sabato sera andare in discoteca per divertirsi, a fare a chi si fa più tipe e per (parola incomprensibile) e spaccare il posto. Ora come ora non posso fare le cazzate che facevo al sabato sera per il semplice fatto che ora sono felicemente impegnato con una ragazza più grande di me e mi rende felice stare con lei. Questo sono io, anzi queste cose mi rendono felice, mi sento me, libero, esco fuori il mio lato nascosto ed il mio vero me, grazie ai miei amici e alla mia ragazza.
Io sono felice quando guido la mia moto, perché mi sento libero, perché sento che niente potrà fermarmi…fino a quando non entra la riserva
Io sono felice quando il sentiero inizia ad inclinarsi creando quasi un muro, e sento l’adrenalina arrivare nel cervello. Ci sono due semplici parole “o cazzo”. E mentre scendi diventa più stretto, sconnesso e senti i copertoni che nelle strette curve, in mezzo agli alberi, si aggrappano al terreno. Sono felice quando arriva la roccia che ti regala un salto oppure quando la traiettoria perfetta ti viene quasi naturale. Sono felice quando nei sentieri pieni di sassi senti la bici che quasi vola su di essi e senti il respiro che piano piano inizia a mancare. Sono felice quando arrivo in fondo e finalmente metti il culo sulla sella con le braccia e le gambe stanche e batti il cinque ai tuoi compagni di discesa e come ciliegina sulla torta l’ultima impennata.
Io sono felice quando sto con le persone a cui voglio bene, quando a casa va tutto bene e i miei familiari stanno bene. Anche quando ci sono problemi, cerco di risolverli per tornare ad essere felice, oppure quando si litiga con qualcuno cerco sempre di risolvere il problema, perché io non mi sento felice quando litigo con le persone a cui voglio bene. Io sono felice anche quando penso a mio zio che non c’è più, sperando che ora sia in un posto migliore. Sono felice anche pensando al passato, a tutti i bei ricordi e alle difficoltà superate.
Io mi sento felice quando mi metto il casco…quando mi metto il casco non sono più io, sono un’altra persona. Partiamo dal presupposto che è la mia valvola di sfogo, quindi quando mi metto il casco tutto il nervoso, l’incazzatura e le sberle che dovrei tirare a qualcuno volano via…quando sono in moto io mi sento libero, libero di fare tutto quello che voglio, non mi ferma nessuno se si rompe Alyssa (la mia moto, una delle tante), o devo fare benzina, neanche dei carabinieri ho paura quando sono con lei…perché lei riesce a farmi sparire in un secondo, però non vado in moto quando sono troppo nervoso, rischierei di farmi male e non ne vale la pena, quasi nessuno ha la passione per come ce l’ho io, io potrei stare ore e ore a guardarla, lucidarla, sistemarla. Quando sono incazzato vado giù e le guardo come fossero l’unica cosa al mondo. Oltre ad andare in strada faccio anche lo stuntman, anche esso mi fa sentire veramente me stesso e soprattutto non essendo facile quando faccio nuove figure mi sento un bambino che è entrato al Toys Center per la prima volta. Mi sento più bravo di qualcuno, anzi più forte di qualcuno, perché non puoi lasciare tutto alla prima caduta sennò a quest’ora non camminavi…Sii forte sempre, e non ci riesco non esiste, sono tutte paranoie del c…
Io sono felice quando vado in moto. Molti pomeriggi ci vado perché mi fa stare proprio bene. Solo io e lei, immersi nella natura e quando la spengo nel bosco c’è una pace che altrove non trovi: il cinguettio degli uccelli, l’acqua che scorre, il rumore delle foglie quando si alza un po’ di vento. Quando vado in moto mi libero da tutti i pensieri ed è l’unico momento che sono spensierato.
Io sono felice quando dopo una lunga giornata tra i banchi di scuola torno a casa e trovo la ragione del mio benessere, cioè la mia moto. Che pur essendo piccola, e per alcuni solo un pezzo di ferro, per me è la valvola di sfogo. Quando ci salgo entro nel mio mondo, dove ci sono solo io e penso a divertirmi e a sfogare tutto il nervoso accumulato durante il giorno. Una volta salito, è come spegnere il cervello e accendere quella parte che mi permette di pensare positivo, così una volta arrivato a casa dopo un giro che può essere veloce o lungo, sono come nuovo. Ad esempio in questo periodo che purtroppo sono senza moto è difficile perché non riesco a sfogare a pieno tutto quello accumulato, mi accorgo da solo che senza moto non è lo stesso perché sono ancora un po’ nervoso. Non so se la moto possa rendere felici davvero, però nel mio piccolo è così.
Io sono felice quando entro in casa dei nonni. Il calore di quella casa mi avvolge e mi sento quasi come cullata, al sicuro…protetta, nulla può accadere in quel posto. L’unica cosa che m’importa è dar sfogo ai miei pensieri perché so che sarò ascoltata in quella casa, compresa e sicuramente aiutata quando possibile. Quello è il mio posto. E quel posto ha un profumo…un profumo dolce e coinvolgente, attenua i miei tormenti. Ora capisco: non è che mi renda tanto felice entrare in un edificio, ma le emozioni che provo entrandoci: spensieratezza e serenità. Sono questi gli ingredienti adatti a me; mi servono per sentirmi una persona migliore, completa. È tutto temporaneo, ma mi sento me stessa. È tutto temporaneo, ma mi sento motivata. È tutto temporaneo e sono felice.
Io sono felice quando prendo il treno; durante il viaggio mi emoziono ricordando la mia vecchia vita e pensando che poco dopo rivedrò tutti i parenti e amici conosciuti durante la crescita.
Io sono felice quando scendo dalla cabinovia, quando si stanno per aprire le porte e sei ansioso ma poi quando vedo tutto quel bianco mi sento bene. Mi sento in un mondo diverso, circondato tutto dal bianco, tutto ovattato, il suono dello scarpone che schiaccia la neve fresca. Quando attacco la tavola ai piedi e sono sulla neve fresca, che assomiglia a polvere e lasci la tua traccia nel nulla tutti i problemi svaniscono.
Io sono felice quando vado in bici, perché in quei momenti mi sento libero, esploro il mondo con la mia piccola mountain bike. Affronto salite, discese, ostacoli. Mi piace sentire il vento in faccia, sono orgoglioso di me stesso quando riesco ad arrivare in posti difficili. Ho sempre in testa nuove avventure da fare.
Io sono felice perché penso non mi manchi nulla, ho tutto ciò che mi serve: una famiglia che mi vuole bene, un ragazzo che c’è sempre per me, degli amici di cui posso fidarmi. Sono convinta che la felicità stia nelle piccole cose, una carezza, un compagno che ne aiuta un altro, una madre che quando torno a casa da scuola mi fa trovare sempre il pranzo pronto. Ormai siamo sempre più convinti che per raggiungere la felicità dobbiamo compiere gesti estremi, quando invece basta poco. La frase che si sente sempre nelle pubblicità e nei film “la felicità sta nelle piccole cose” è vera ed io ne sono convinta. Non riesco a capire tutti quei ragazzi che non riescono ad essere felici anche se hanno tutto, forse il problema è proprio questo, non sono abituati ai gesti che rimangono anche nel tempo, alle cose importanti, noi trattiamo tutto con superficialità. Non attribuiamo più un valore a ciò che ci circonda e probabilmente è proprio questo che a me manca: la semplicità nel vedere anche negli altri la felicità nel compiere i piccoli gesti.
Io sono felice quando riesco a rendere gli altri vicino a me felici, cioè farli sentire al sicuro, farli ridere, dimenticare i loro problemi perché secondo me la vita è un dono prezioso che Dio ci ha dato, quindi non la dobbiamo sprecare in cose insignificanti. Facendo queste cose sono felice perché ho una sensazione che non riesco a spiegare. Secondo me dobbiamo sfruttare la vita al meglio facendo del bene, ma non solo a quelli che ci conoscono ma a quelli che non conosco anche se non mi conosceranno mai non importa perché sono felici quindi lo sono anch’io.
Io sono felice quando posso giocare a basket senza pensieri perché quando prendo la palla in mano mi scaccia tutti i pensieri negativi che ho nella testa e li trasforma in pensieri positivi, quando entro in campo dopo una brutta giornata ne esco felice comunque.
Io sono felice quando riesco a fare quello che voglio fare e ottenere un successo, perché ho passato molto tempo a essere considerato e a considerarmi un incapace, e riuscire in qualcosa mi da felicità.
Io non sono felice quando non sono me stessa, quando mi obbligano a diventare un’altra persona e faccio fatica ad aprirmi mostrando veramente chi sono. Ho paura di essere usata e di non essere apprezzata per quello che sono ma sono stanca di mentire e di nasconderlo.
Io sono felice quando ascolto una canzone che mi piace. Sì è banale, è vero, ma le canzoni sanno trasmettere ciò che magari non si riesce a esprimere. Riescono a rispecchiarti in un certo momento. Quando poi ascolta una canzone, almeno per me, è come se si venisse trasportato in un mondo parallelo in cui i problemi, la gente, che il più delle volte è fastidiosa, stupida, scontata, se ne vanno, rimangono sospesi mentre si è lì con le cuffie. La musica ha un effetto terapeutico anche, fa sentire meglio e soprattutto fa rilassare. È come se avesse il potere di mettere in pausa la vita che il più delle volte ha bisogno di essere messa in pausa da tutto. Permette di esporre, anche solo per 4 minuti, le proprio fragilità, debolezze, sentimenti e questo lo fa indipendentemente da chi tu sia. Ti espone ma lo fa con delicatezza e pacatezza. E a colte ti rincuora. Rafforza. Per le parole che usa, per il tema di cui “parla”. Ti “culla” e a meno che tu non abbia una persona che lo faccia, la sostituisce.
Io sono felice quando posso stare senza pensieri, quando esco con i miei amici o anche a casa da sola. Sono felice quando non ho preoccupazioni per la testa, quando non ho orari da rispettare o cose che devo fare. Sono felice quando posso stare tranquilla, quando nessuno mi chiama al telefono e posso chiudere gli occhi e riposarmi, non pensare ai problemi perché li ho già risolti tutti e posso tirare un respiro di sollievo. Quando non devo avere l’ansia di studiare perché il giorno dopo ci sarà una verifica. Sono felice quando posso essere me stessa ascoltando una canzone che mi piace, ballare in giro per casa senza pensare che qualcuno mi possa vedere e guardare male. Sono felice quando sono a casa con il mio migliore amico e possiamo fare gli stupidi senza che i miei genitori mi dicano di abbassare la musica e urlare le nostre canzoni preferite. Sono felice quando faccio qualche cavolata, perché mi sento libera di fare quello che voglio nella mia vita. Sono felice quando so di non avere un limite, perché so che posso essere chi voglio, quando voglio e per quanto voglio. Sono felice, quindi, quando sono libera.
Io sono felice quando vivo, quando qualcosa di nuovo mi sconvolge e mi fa provare emozioni sincere e pure. Sono felice anche quando non lo sono perché ho sempre qualcuno a cui aggrapparmi che è in grado di riportare la speranza nella mia vita. Non mi importa di sbagliare affidando la mia felicità ad altre persone, perché per tutte le spine che mi feriranno ci sarà una rosa con il suo dolce profumo. Sono felice perché non sono sola.
Io non sono felice perché si muore. Possiamo convincerci di migliorare la nostra condizione, fin dalla giovane età: studiare, lavorare, impegnarci. Ma la fine è uguali per tutti e i nostri sforzi non hanno più valore, se non per gli altri.
Io sono felice quando parto per una nuova avventura che sia per un lungo periodo o solo per pochi giorni. Quando vado a visitare un nuovo paese e mi immergo nella cultura, nel cibo e nelle tradizioni. Fare questo, molte volte, cambia il mio punto di vista delle cose e delle persone. Quando ritorno da un viaggio, difatti, sono felice perché cambia la mia visione del mondo.
Io sono felice quando vado nel garage di casa di mia nonna e mi metto a modificare il mio motorino con i pezzi più abusivi che trovo. Questo non lo faccio per trasgredire la legge ma lo faccio perché amo le moto, i motori e lo faccio anche per renderlo unico. Che mi rappresenti. Quindi a volte cambio pure le grafiche rendendolo ancora più speciale. Tutto questo mi rasserena e mi fa stare bene.
Io non sono felice. La felicità è una cosa effimera, quasi evanescente. Da un apice di gioia poi cosa ne rimane, se non un vuoto incolmabile che lascia come una schiuma acida in bocca. Secondo me la felicità è un malocchio; quando te lo senti, come le lancette che schioccano puntualmente sulla mezzanotte, una cosa brutta rovina la magia, facendo sgretolare il castello di carte costruito così duramente.
La felicità è come una maschera che dobbiamo indossare ogni giorno, per non far cadere l’attenzione su se stessi, perché se cela togliessimo, poi, cosa succederebbe? La persone avrebbero paura di me? Oppure io avrei paura di mostrare me stessa alle persone? O è solo il timore della solitudine che mi blocca?
Se ci facciamo caso tutto gira intorno alle persone. Esse ti possono dare gioia/felicità: da un complimento inaspettato, dall’accettazione di un progetto; ma possono anche distruggerti l’anima con un insulto, per invidia o solo perché ne hanno voglia, per “divertirsi”.
Ogni persona contempla questa fasulla felicità, sentendosi potenti nelle loro zone di conforto. Che invidia provo per queste persone, sarebbe bello avere un posto o una persona sicuro dove tornare ogni giorno, rimanendo sempre se stessi. Questa sarebbe la felicità, ma come posso se in ogni luogo non mi sento io, se esprimendo le mie idee vengo derisa? La felicità, secondo me, non esiste, è solo un’illusione, creata dalla nostra mente per staccare questa sensazione di sofferenza che ci circonda.
Io sono felice perché per troppo tempo sono stata in fondo al mare, in apnea. Poi, un giorno, per un attimo ho guardato su, e mi sono ritrovata in superficie. In quel momento ho capito cosa mi stavo perdendo e che, ogni tanto, bisogna guardare in altre direzioni.
Io non sono felice quando arriva quel periodo buio della vita in cui sembra andare tutto storto, in cui ti sembra di cadere e non riuscire più a rialzarti dal fondo. Non sono felice quando penso al male che ho ricevuto senza delle vere ragioni, quando sono stata buttata giù da tutto, anche quando il vento volava dalla parte sbagliata e faceva volare via le mie buone intenzioni. Il vento mi è sempre stato contro, non ha mai girato dalla parte giusta, dalla mia parte.
Io non sono felice perché ieri sera ho scoperto che per mia nonna non c’è più niente da fare. L’anno scorso abbiamo scoperto che ha un tumore. Ha 84 anni ma è la donna più forte che io abbia mai visto. Nella mia vita è la mia roccia, senza di lei non so come vivere. Io mi chiedo dove c… è Dio in queste situazioni, non può portarla via ora. È l’unica nonna che mi rimane, gli altri non li ho conosciuti. Lei non lo sa quindi io nei suoi confronti devo essere forte. Quando sto da sola crollo. Quando se ne andrà, bè, sarà la mia stella più bella e luminosa in un cielo buio e nuvoloso.
Io sono felice quando mi sfogo con un sacco di boxe. Sì, trovo felicità nella fatica. Perché sì c…, dopo tanta fatica per arrivare al tuo obbiettivo è un tuo dovere guardarti alle spalle e dire: “ne è valsa la pena”, e sorridere a tutti quegli s… che ti dicevano non ce la farai mai. Sono felice quando il mio cuore batte, la fronte è sudata e il mio pugno prende il sacco con tutta la rabbia e forza che ho in corpo. Spesso la felicità non è per forza uno strumento o un oggetto. Nel mio caso è uno sport. La kick boxe è un misto di forza, dolore, fatica, però anche si soddisfazioni e gioie.
Io non sono felice perché non riesco ad esserlo. Per quanto io mi sforzi sono incapace di provare qualsiasi emozione al di fuori della rabbia. A volte ho voglia di scappare da tutto e smettere di lottare contro me stessa, dato che tutto ciò che riesco a ottenere è solo una rabbia che mi lacera e divora come una malattia. Mi sento come rinchiusa in una stanza, per quanto io urli la gente non riesce a sentirmi, ma quando la rabbia prende il sopravvento sulla mia apatia, solo in quel momento, la gente mi sente, e sente quanto io possa essere cattiva e ai loro occhi sembro solo un mostro. Forse hanno ragione, forse sono un mostro, e magari è proprio per questo che sono incapace di essere felice.
Io non sono felice perché non ho ancora trovato il mio equilibrio. Non metto in dubbio che nella mia vita ci siano cose belle e momenti felici, però ancora non sono riuscita a conoscermi al 100% e a convivere con il mio carattere. Ogni giorno scopro nuove sfaccettature del mio carattere, spesso non mi piacciono ma ci vuole tempo per poterle migliorare. Al momento sono instabile, in bilico tra ciò che può rendermi felice e ciò che può “distruggermi”, sono fragile e vulnerabile, mi rendo conto sempre di più di come piccoli avvenimenti che scatenano piccole emozioni nelle altre persone in me vengano amplificati in modo incredibile. Ho ancora molta strada da fare per trovare il mio equilibrio, per non rischiare di crollare da un momento all’altro, forse devo pensare meno, vivere di più. Forse devo pensare meno alle conseguenze e buttarmi di più nelle cose o forse devo semplicemente essere meno esigente con me stessa, smetterla di voler arrivare alla perfezione, perché non ha senso cercare qualcosa di irraggiungibile.
Io sono felice quando mi sento amata da qualcuno, quando sono con tutti i miei familiari in molte occasioni sono felice. La vera felicità. Dico vera felicità perché in molte cose fingo di essere felice per non rispondere a tutte le domande che sicuramente mi pongono. Sarebbe bello essere sempre felici, ma la vita è fatta per momenti di felicità e momenti di tristezza e di falsi sorrisi. Nella vita dire sempre le cose come stanno non è la migliore soluzione. Tutti sempre pronti a giudicare, a puntare il dito, se sei così non va bene, troppo felice sei strana, troppo sincera antipatica e così via. La vita deve essere un mix di felicità e tristezza, solo così si può vivere con serenità- la mia felicità, per esempio, si manifesta quando sono con le persone che amo, con la famiglia che amo con tutto il mio cuore e dalle piccole gioie (poche) che mi capitano nella vita, tutto il resto mi irrita e basta, ma per piacere ad altre persone non dico niente, altrimenti rischio di restare sola, una cosa che nessuno desidera. I falsi sorrisi invece si manifestano quando fingo di amare una persona, che mi piace un regalo o altro.
Io non sono felice perché sono un problema vivente. Sì esatto proprio un problema di quelli che nessuno riesce mai a risolvere come la depressione, l’autolesionismo, l’anoressia e la bulimia. Non sono felice per la vita che mi ritrovo, sono un accumulo di stress, rabbia e lacrime. Uso il nero per esprimere tutto il vuoto che provo, i miei problemi mentali non aiutano i miei attacchi di panico, non aiutano di certo le persone a starmi vicino. Immaginate di essere l’unica rosa nera tra migliaia di rose bianche, non vi sentireste a disagio, osservati, deboli e troppo visibili? Ecco, anche se è bello distinguersi dalla massa, questo comporta anche molto altro. Probabilmente tutto questo non avrà un senso logico ma è come realmente mi sento io. Sono forte ma allo stesso tempo debole, vulnerabile e fragile. Credo che questo basti per far capire che la mia vita fa schifo. Ogni maledetto istante desidero di morire ma sorrido a cattivo gioco.
Io non sono felice perché sono nata nel secolo sbagliato. Mi fa schifo. Non lo sopporto. I miei idoli sono tutti morti. La vera musica è morta. Le persone sono peggiorate, in realtà non posso saperlo però credo che fino agli anni ’90 il comportamento delle persone fosse diverso, non so, più rispettoso. Con questo non dico di odiare tutti i miei amici però non lo so neanch’io esattamente.
Io sono felice quando mi sono sfogata per far scivolare via la rabbia da me. Con parole contro qualcuno (nello sport) o contro qualcosa. In sostanza quando sono libera di essere spensierata e di ridere. Quando sono in compagnia della mia migliore amica e posso sclerare su un fatto successo nella giornata. A parte che io sclero anche con mio padre, mia madre e mia sorella, a momenti anche con il mio gatto, anzi, a volte lo faccio per il semplice fatto che sono a casa da sola e l’unico che mi “ascolta” è lui.
Io sono felice quando passo il tempo con le persone a tengo molto.
Io sono felice quando vado in Cina, perché quando vado là posso andare a vedere i miei parenti e passare un po’ di tempo con loro. Ogni volta che vado in Cina i nonni invecchiano e gli crescono i capelli bianchi.
Io sono felice perché so di aver al mio fianco delle persone che mi vogliono bene e su cui posso sempre contare. Non è facile avere degli amici così speciali e soprattutto riconoscerli. Mi ritengo fortunata, perché so che una fortuna come la mia non ce l’hanno tutti.
Io non sono felice quando la notte sogno. Cosa sogno di preciso? Semplicemente persone ed elementi di qualche episodio che mi ha scosso e mi ha creato tanta tristezza. La notte per me è un tempo che passa veloce, anche troppo, ma quando sogni sembra non finire più; sembra che il sogno sia tutto inutile ma poi ti svegli e lì arriva la tristezza di quei momenti vissuti, le emozioni, gli abbracci di tanti anche falsi che cercano di consolarti, ma penso che solo tu puoi consolarti, cioè superare quel momento per poi trovare una normalità nel vivere e nel trascorrere quel tempo della notte velocemente e serenamente. La notte crea inquietudine, ansia e tristezza, quindi passarla velocemente senza sognare ma semplicemente dormendo è la cosa migliore per affrontarla.
Io sono felice quando sono con il mio fidanzato, sono così a mio agio, sono spensierata, è la cura per ogni male e riesco ad essere totalmente me stessa, senza paure. Questa cosa mi rende serena, mi riempie il cuore di allegria e amore. Ogni momento passato con lui è un momento unico ed indimenticabile, al suo fianco io non smetto mai di sorridere. La felicità è difficile da definire e non credo sia una cosa per tutti. È forse anche una cosa soggettiva e per me la felicità è aver incontrato una persona con cui possa vivere attimi veri, senza teli, trasparenti ed essersi mostrati in tutto e per tutto per quello che si è senza difficoltà.
Io sono felice quando vado in palestra per allenarmi a pallacanestro, perché mi sento libera, in un altro mondo, mi disconnetto da tutti gli altri problemi, è anche un mezzo per sfogarmi. Sono ore di allenamento/partita che mi producono adrenalina allo stato puro. È uno dei pochi momenti della settimana che mi rendono felice e quando finiscono questi “attimi” torno alla mia vita quotidiana. È come camminare su un filo: stai in ansia per la paura di cadere, ma in realtà quando cadi vai in un altro mondo.
Io sono felice quando riesco a raggiungere gli obiettivi che mi pongo. Non parlo di obiettivi grandi e immensi, anzi, sono quelli piccoli che riescono a strapparmi un sorriso. Sono felice quando? Quasi sempre. Ogni giorno realizziamo un obiettivo ma non ce ne rendiamo conto. La domanda che va posta non è quando o il perché si è felice o meno, ma è il perché bisogna domandarcela quando la felicità va vissuta e goduta ogni giorno. Io sono felice quando riesco a cogliere i lati positivi di cose negative.
Io sono felice perché dopo un periodo nel quale credevo fosse tutto buoi e orribile è arrivata la luce. Era un periodo nel quale non capivo la mia vita e del perché era tutto un susseguirsi di delusioni, di pianti nella notte, di occhi gonfi e tristi che urlavano aiuto. Sì sono felice perché grazie all’aiuto dei miei famigliari e delle mie amiche sono riuscita a rialzarmi. Non è da tutti riuscirsi, verrebbe naturale diventare invisibili, sprofondare nella malinconia. Io vivo con la frase di Leopardi che è: “la felicità è solo un intervallo tra un male e un altro”, ed è vero perché dopo tutta la tristezza che ho vissuto, ora le felicità fa parte della mia vita e ne sono felice.
Io sono felice quando riesco a rendere felice qualcun altro. Vedere la felicità nel viso di qualcuno e sapere che sei stato tu a renderlo così ti fa sentire in pace e ti da una soddisfazione enorme, almeno per me.
Io sono felice quando sto con le persone a cui voglio bene perché per me la felicità è fatta di momenti. E i momenti migliori ce li ho con le mie migliori amiche e con la famiglia. Con loro sono felice perché posso essere me stessa senza essere criticata, far cavolate, ridere e scherzare. Quindi per me la felicità è questo: essere libero di essere se stessi e di farlo con le persone con cui vado d’accordo.
Io sono felice quando sto con i miei amici. Mi diverto un sacco con loro giocando alla playstation, perché facciamo arrabbiare i compagni di squadra o gli avversari e ci divertiamo a prenderci in giro e vedere le loro reazioni. Mi diverto molto anche quando facciamo le nostre uscite nel periodo di capodanno perché usciamo a sparare petardi e fuochi d’artificio di grosso calibro perché facciamo sempre incazzare un anziano che abita vicino alla nostra zona e ci divertiamo a vedere la sua reazione.
Io sono felice quando parlo con i miei amici, perché mi piace ridere, scherzare; quando giochiamo alla playstation e il momento più bello anche quando usciamo perché ci riuniamo tutti assieme e facciamo battutissime che per noi c’hanno senso e ridiamo a crepapelle. Io sono felice quando sono in compagnia sia con gli amici, con la famiglia, con la fidanzata, con mio nipote. Quando sto in compagnia con la mia fidanzata sono ultra mega felice perché come tutti i ragazzi ci si diverte a stare assieme a ridere quando la prendo un po’ in giro, quando mi fa il solletico, ma il momento più bello è quando la bacio, lì che sono veramente felice perché provo emozioni che nessuno può provare oltre a me e a lei…invece quando sto con la famiglia si fa di tutto si ride si scherza, si fanno le battute divertenti e rido come se non ci fosse un domani. Devo aggiungere che quando gioco con gli amici e alcune volte facciamo arrabbiare un nostro amico ed inizia a sclerare lì ci facciamo delle risate pazzesche proprio da perdere il fiato da quanto ridiamo. Devo dire che quando sto con mio nipote non è che non sono felice ma di più perché lui è la mia felicità. Ridere, scherzare con lui è una cosa fantastica perché il legame che abbiamo io e lui è strettissimo. Quando lo prendo in giro per ridere lo fa pure lui, poi ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere come due stupidi. Diciamo che la mia felicità c’è sempre in qualsiasi caso anche quando ero piccolo con le mie sorelle con mia madre, mio padre ridevo, scherzavo, ero e sono felice.
Io sono felice quando tutto fila per il meglio. Per esempio quando sto saldando un pezzo metallico e vedo che la saldatura sta venendo bene, continuo e la saldatura continua a venire per il meglio. O magari sto allargando delle forcelle di una bicicletta per farci stare una ruota, noto che non ci sono problemi e continuo; finito di allargare prendo la ruota e si infila alla perfezione tra le forcelle. O ancora sto guidando un veicolo auto-costruito e mentre lo testo non noto guasti, né rotture, né malfunzionamenti. Sono felice anche quando sto tornando da un viaggio in treno con cambio con l’autobus e arrivato in stazione mi accorgo di essere in coincidenza col bus. In queste situazioni sono felice perché non essendosi verificati inconvenienti non ho dovuto rimediare alle conseguenze, e ciò mi rende felice. Ma ciò che mi rende ancora più felice è stare con gli amici e con la famiglia perché insieme ci divertiamo e ci aiutiamo nelle difficoltà.
Io non sono felice perché non posso più fare motocross che è sempre stato una costante nella mia vita da quando avevo 4 anni. Inoltre non sono più in contatto con molte persone che ho conosciuto in pista.
Io sono felice quando vado al cinema con i miei amici e prima di entrare al cinema stiamo un po’ fuori a parlare e a ridere. Poi quando entriamo anche se il film non è belle noi ci divertiamo comunque perché magari facciamo battute e ridiamo.
Io sono felice quando sto con i miei amici, solitamente non siamo mai in molti e nonostante tutto ci divertiamo lo stesso. Quando siamo meno del solito non sappiamo mai cosa fare o dove andare e alla fine andiamo sempre nel solito posto; probabilmente l’unico o uno dei pochi posti dove stare del paese.
Io sono felice quando gioco a calcio perché questo mi permette di sfogarmi, di non pensare alla scuola e a tutti i problemi al di fuori di quel rettangolo verde. Questo sport mi fa provare emozioni, sensazioni e adrenalina che niente e nessuno riesce a darmi.
Io sono felice quando ricevo affetto. Per me questa è una risposta generale e tutte le risposte che non contengono questo messaggio sono sbagliate. Gli hobby servono per combattere la noia, i soldi per tutte le cose materiali. La felicità è data solo dall’affetto.
Io sono felice quando faccio ciò che mi piace, quando sto bene, quando non ho problemi, quando tutto va bene. Io sono felice anche quando ciò che faccio riesce bene. Io sono felice quando miglioro in qualcosa.
Io sono felice quando torno da scuola oppure da qualsiasi altro impegno, l’essere liberi, anche per poco tempo, da quegli obblighi imposti da altre persone, il poter stare con la mia famiglia, i miei amici, il poter scegliere cosa fare, tutte queste cose anche se piccole possono per poco sollevarti da quel carico di responsabilità legato alla mia persona fin dal momento della mia nascita, trasportarti immediatamente nei nostri pensieri, dove non esistono vincoli o leggi.
Io sono felice quando guardando un film riesco a staccarmi dalla realtà e dalla vita quotidiana immedesimandomi nei personaggi o nelle scene.
Io sono felice quando gioco a calcio. Prima sento adrenalina carica. Il rumore dei tacchetti sul pavimento, i discorsi del mister, la carica dei compagni. Appena si entra in campo tutte quelle emozioni si trasformano in felicità e libertà. Le ginocchia sporche di fango, le cavalcate sulla fascia, il cross in mezzo e il goal in quel momento sono la persona più felice del mondo ma non è paragonabile alla felicità di una vittoria che sia la prima o la centesima. La felicità e la gioia ti rendono il capo del mondo per qualche minuto.
Io sono felice perché al mondo ci sono persone che mi amano e mi apprezzano per quel che sono . perché faccio quello che mi piace fare come ad esempio andare in moto con i miei amici e frequentare la nostra compagnia. MOTO + AMICI = AMORE UNICO. Mi piace un sacco anche quando impenno e mi escono bene con alcune persone che di solito sono “fotografi” che mi fanno le foto e poi riguardandole mi fanno una sacco felice.
Io sono felice quando sto con i miei amici, con loro mi diverto sempre, sia quando gioco con loro online, sia quando andiamo in giro in moto, la maggior parte del tempo la passiamo ne campo da calcio vicino a casa mia, giochiamo a calcio o ci scambiamo le moto a vicenda oppure cazzeggiamo inventandoci qualche cosa da fare. I momenti più belli che ho passato con loro sono stati a capodanno e quando dopo aver preso la patente siamo stati tutto il giorno in moto conoscendo nuovi posti e anche strade con dei panorami bellissimi.
Io sono felice quando sono in compagnia o esco con i miei amici. Di solito ci ritroviamo a casa di qualcuno o in qualche posto dove possiamo stare tranquilli, molte volte usciamo anche a farci giretti in moto. Restare con gli amici mi fa sentire felice perché ridiamo, scherziamo, usciamo a divertirci in moto che mi fa staccare dalla quotidianità.
Io non sono felice perché sono una persona fin troppo sensibile. La minima cosa mi offende dentro. Un dolore che mi porto dietro da troppo tempo. Ovviamente, per fortuna, ho anche momenti di felicità con i miei amici. Ma sono sempre in ansia ogni istante.
Io sono felice quando sono in compagnia di amici e amiche che so già che mi faranno divertire e perciò quando sono con loro mi sento unito, io so già che con loro non ci si annoia mai e si va sempre avanti anche nei momenti più difficili.
Io sono felice quando sto con i miei amici. Siamo tutti pazzi e ci divertiamo di brutto a fare enduro nel bosco, ma la cosa più bella è scambiarsi il “mezzo” provando un’esperienza diversa di guida. Poi io non so se gli altri si divertono come me, ma io quando andiamo nel bosco mi sento felicissimo perché sono libero e non c’è nessuno che mi dice cosa devo fare. Il fatto di essere libero io lo associo alla velocità e all’adrenalina che mi esplode nel corpo quando faccio dei salti o passo veloce in qualche sentiero stretto.
Io non sono felice. Perché facciamo schifo. Vivi in un bellissimo mondo e tu lo tratti come una m… Piccolo, viscido mostro, strisci alla ricerca di distruzione. Piaga della terra. Vergognati!
Io sono felice perché ogni giorno che mi sveglio penso sempre in positivo, perché ho degli amici fantastici di cui mi posso fidare e che mi faranno sempre sentire il migliore. Sono felice perché non ho mai provato la vera tristezza, perché ogni giorno penso che sia sempre il migliore di tutti e poi ho una migliore amica che è la più stupida e divertente di tutte le persone del mondo e anche un migliore amico che non mi abbandonerà mai, quindi come mai poteri essere triste.
Io sono felice perché sono riuscito a trovare le persone giuste con cui stare, con cui sono felice quando le vedo e non mi pesa la loro presenza.
Io sono felice quando mio fratello mi chiede di aiutarlo, sia quando si tratta di un compito scolastico che quando mi chiede un consiglio di qualsiasi tipo. Perché mi fa pensare che lui ha bisogno di me, e questa è una sensazione molto bella che mi rende felice. Mi fa anche pensare che gli interessa il mio parere, quindi significa che per lui sono importante e che mi vuole bene. I consigli che do a mio fratello li considero come qualcosa che prova che siamo molto legati, anche perché lui ricambia la cosa, spesso è lui a dare consigli a me.
Io sono felice perché, nonostante tutto, io…sono felice di ciò che sono. Sono felice delle mie scelte, perché sono le mie. Sono felice delle persone che ho accanto. Sono felice perché sono serena. Sono felice perché sono spensierata. Sono felice perché ho un ragazzo che mi ama perché sono A., perché sono io. Sono felice perché ho una famiglia che mi supporta in ciò che faccio. È come dire, “tutto a posto”, se qualcosa va storto, ma piano piano si sistema tutto. La vita è piena di alti e bassi. Ci sono i momenti felici e i momenti tristi. L’importante è riuscire a rialzarsi dopo una caduta, dopo un brutto momento e tornare con il sorriso, il più bello di sempre. La vita è fatta di queste cose. Le cadute, i graffi, le cicatrici, le foto, i ricordi, ci rendono quello che siamo: perfetti nella nostra semplicità.
Io sono felice perché so di poter contare su persone che sento vicino se mi sentirò triste, sono felice perché non mi manca niente, certo mi piacerebbe avere molte più cose, ma poi alla fine perché desiderare altro se quello che hai ti rende felice? Sono felice perché sto vivendo la mia vita e nuove esperienze belle e brutte, sono felice perché ho 16 anni e il sorriso non me lo toglie nessuno, sono felice perché… c---- la vita è una, perché sprecarla stando a piangere?
Io non sono felice quando dormo, poiché durante il sonno non si può controllare ciò che si fa, ciò che si immagina e soprattutto non si controlla il tempo, o meglio si perde la cognizione di esso. Il non poter controllare il corpo e la mente quando si dorme rende l’uomo uno schiavo del sonno, questo mi rende infelice da un lato, mentre dall’altro penso alla mattina, in cui sei riposato. L’infelicità, quindi, può condizionare una successiva felicità, resto convinto del fatto, però, che durante la dormita sono felice anche se non me ne accorgo.
Io sono felice quando la mattina mi alzo, perché ho voglia di iniziare un nuovo giorno con la speranza che succeda qualcosa di “bello” e di mangiare i biscotti al cioccolato perché mi piace quando li metto in bocca e inizio a masticare e dopo un po’ inizio a sentire il gusto del cioccolato.
Io sono felice perché ho accanto delle persone che mi vogliono bene e mi accompagnano durante la mia vita. Son felice delle mie scelte e son felice perché ho una ragazza che mi ama per quello che sono.
Io sono felice perché vivo in una famiglia fantastica che mi farà trascorrere 6 mesi in Canada l’anno prossimo. Negli ultimi anni sono stata felice per moltissime cose ma quello che non scorderò mai è quando il giorno del mio compleanno mia mamma mi ha fatto trovare sul tavolo della cucina l’iscrizione per frequentare sei mesi in Canada durante il prossimo anno scolastico. In quel momento il mio sogno nel cassetto si stava per avverare. La reazione a questa magnifica sorpresa è stata un pianto di felicità e sono corsa da mia mamma per ringraziarla. Molte volte sono stata felice per cose che mi sono successe ma che adesso non mi ricordo, invece quel giorno me lo ricorderò per sempre. Durante questo anno mi sono sentita molto felice in diverse occasioni perché sono riuscita a compiere diversi obiettivi che mi ero posta: come diventare un volontaria della Croce Rossa, di andare a tutti gli allenamenti o anche di non avere debiti. Mi sono sentita felice anche compiendo delle piccole azioni come offrire una cioccolata calda a una persona senza tetto.
Io sono felice quando viaggio. Amo viaggiare, e amo viaggiare per il viaggio in sé. Soprattutto quando lo vivi con gli amici diventa un continuo momento di felicità, creato dallo stare insieme. Viaggiare mi permette di liberare tutta l’energia positiva presente in me stesso, creando molte volte un’affinità con il luogo che sto osservando, in particolare se si tratta di un coloratissimo tramonto o di un paesaggio mozzafiato che vado immediatamente a rendere eterno fotografandolo. Amo viaggiare; perché amo la fotografia, ma non quella banale, quella scattata da migliaia di persone ogni giorno, amo le fotografie che quando le vedi non capisci se siano reali, infatti giornalmente non faccio foto, ma quando viaggio, la sacca che contiene la mia attrezzatura non manca mai. Amo viaggiare perché amo scoprire, scoprire nuovi luoghi, perché ogni luogo è unico e può darti sensazioni uniche, profumi, paesaggi stupendi e persone fantastiche. I luoghi ci (parola incomprensibile), i luoghi ci (parola incomprensibile); possono essere ricordati per sempre o essere dimenticati in un istante ma rimarranno sempre lì, a stupire ogni persona che li (parola incomprensibile).
Amo viaggiare perché… amo vivere.
Io sono felice perché intorno a me ho le persone che desidero veramente e che mi fanno sorridere anche nei momenti più difficili, mi aiutano nella mia crescita e la migliorano. Penso che ognuno di noi si meriti di vivere la propria vita con delle persone al fianco come le ho io.
Io sono felice quando la vita mi impone dei limiti. La felicità per me è riuscire a superare un proprio limite, sia personale che fisico. Riuscire a dare il 110% in una situazione qualsiasi, superare i miei rivali e raggiungere la vetta. La mia infelicità spesso sta nella consapevolezza di non aver dato il massimo. L’infelicità per me va a braccetto con l’insoddisfazione. Per essere felice nella mia vita, ora e per sempre, dovrò puntare sempre ad essere migliore di quello che ero.
Io non sono felice perché sono solo anche tra la gente. Come immerso in una bolla dove il tempo per me scorre lentamente. Vive in un mondo dove pare che nessuno tenga a me.
Io non sono felice quando ripenso a tutto quello che ho passato, preso in giro per il mio modo di parlare, l’altezza, il peso e la lontananza dai miei ormai vecchi compagni di elementari, da lì che sono arrivato a chiudermi in me stesso e non socializzare molto e a portarmi su delle “brutte” strade. Un esempio è il fumare, che, magari avrei iniziato lo stesso. Secondo la vera colpa della mia infelicitàè stata la poca presenza dei miei genitori, e il troppo legame con gente di merda che mia ha lasciato nel momento in cui ne avevo più bisogno. Ora invece sono felice, con pochi seri amici, ma veri, e con amici migliori anche se il passato mi ha logorato io…mi sono sempre rialzato.
Io sono felice perché nonostante la vita sia piena di variabili è da un po’ di tempo che ho imparato a “lavorare con risorse limitate”; in generale, ma riguardo alla felicità questo torna molto utile perché spesso le cose che possono rendere felici sono poche e difficili da trovare. Io sono felice perché quelle piccole cose che rendono felice io ho imparato a cercarle, trovarle e dar loro il giusto valore, per riuscire a sovrastare le cose che rendono tristi, che purtroppo sono molte e fin troppo facili da trovare.
Io sono felice quando nel periodo invernale posso partire per l’Aprica. Sono felice quando posso sciare e sentire quella bellissima sensazione di libertà e avere sempre l’adrenalina. Per me il paesaggio, le persone e i rifugi dell’Aprica mischiato con lo sci sono il paradiso.
Io non sono felice, almeno credo. Posso solo affermare che in quest’ultimo periodo della mia vita la mia soglia di felicità non sia all’altezza delle mie aspettative. Purtroppo ho iniziato l’anno nel peggiore dei modi e sono stata costretta a prendere decisioni determinanti il mio attuale stato d’animo. La fine della storia con il ragazzo con cui ero stata per un anno e mezzo ha compiuto in me tanta insicurezza, mi sono sentita disorientata, catapultata in una realtà completamente differente da quella a cui ero abituata. Sto soffrendo tanto ma spero di trovare presto la forza di andare avanti senza continuare a focalizzarmi sul passato, perché non è lì che sto andando. Quest’esperienza è riuscita, nonostante tanto dolore, a far scaturire in me un’istantanea voglia di cambiamento e di un buon inizio. L’obbiettivo che ho attualmente deciso di pormi è quello di promettere a me stessa che ce la farò e che riuscirò a voltare pagina; quando succederà avrò tante soddisfazioni e andrò avanti vittoriosa con la consapevolezza di avercela fatta.
Io sono felice quando mi alleno. Prima di ogni gara, entrando in spogliatoio, già sento l’emozione salire e afferrarmi lo stomaco; sento i brividi per tutto il corpo e, come se fossi già salito sul ring, immagino il mio avversario davanti a me, penso che dovrò essere più rapido, più attento, più potente rispetto a lui, penso alla mia preparazione fisica e mentale, penso a tutti gli sforzi che ho fatto per arrivare a quel punto, ma soprattutto penso a quanto tempo ho impiegato per essere arrivato a quel livello. Molta gente pensa che la Thai Boxe sia solo uno sport violento e senza nessun limite, invece è una disciplina che implica rispetto, per se stessi e per il proprio avversario, che insegna ad avere rigore. Poi c’è una parte della Thai Boxe che è l’aspetto che mi fa continuare questo percorso e cioè che bisogna avere: autostima, coraggio, determinazione, costanza, sicurezza in se stessi. Io credo di avere tutte queste capacità e per questo sono orgoglioso di me stesso e di questo fantastico sport. Penso che ci siano poche discipline che ti permettono di ricevere queste emozioni e lo consiglio a chiunque.
Io sono felice quando gioco a calcio perché mentre metto gli scarpini sento un brivido per tutto il corpo che mi carica per la partita. Quando scendo in campo contro le squadre forti inizia a farsi sentire la tensione, però è proprio questo che mi piace perché è bello avere paura e affrontare sempre passo per passo ostacoli sempre più difficili. Sono felice quando segno, soprattutto durante un’azione dove parto e inizio a saltare tutti gli avversari, come se fossero dei birilli immobili, in quel momento mi sento come una macchina da guerra, infermabile che nessuno può buttare giù e che va verso il suo obiettivo: il goal. Sono orgoglioso di me quando ci sono momenti bui, dove non riesco a raggiungere i miei obiettivi, ma continuo a dare il massimo per rialzarmi e dare sempre di più.
Io sono felice quando vado in moto, quando vado in moto entro nel mio mondo. Mi metto il casco, accendo la moto e mi sento libero. Andare da solo nei boschi con la mia moto mi rende davvero felice. Praticamente ogni giorno quando non ho niente da fare prendo la moto e esco, anche quando magari litigo con qualcuno mi piace uscire in moto per scaricare la tensione. La moto, per me, è un mezzo per evadere da questa vita monotona, so che non mi tradirà mai come per esempio farà una ragazza e questo mi rende una delle persone più felici del mondo.
Io sono felice quando sono nel mio ambiente preferito: le piste da cross, perché mi sento in una grande famiglia, tutti amici. Poi quando indosso il casco per entrare in pista mi sento come all’interno di una bolla che comprende me e la mia moto, togliendomi tutti i pensieri della vita. So che c’è un rischio molto elevato, ma la mia immensa passione lo fa passare in secondo piano. Io adoro quando volo diversi metri, sento il corpo che diventa tutt’uno con l’aria, in quella frazione di tempo, che sembra infinito, disconnetti completamente il cervello e pensi a volare. Mi piace molto anche il sabato sera, riuniti in gruppi a fare delle mega grigliate tra amici. Stiamo svegli fino a tardi a discutere sulle strategie per girare meglio e migliorare i tempi sul giro e, dato che sto ancora imparando, tutti sentono di darmi consigli e trucchetti, e questo mi fa sentire estremamente felice perché capisco che ci tengono a me. Io passo tutta la settimana ad aspettare questi momenti con impazienza. Il motocross è la mia droga, mi fa spendere un sacco di soldi e mi rende felice.
Io sono felice quando vado in moto per l’ebrezza della velocità. Quando sono in compagnia dei miei amici ci divertiamo a fare qualche cazzata. Ogni volta che salgo su una moto sono il ragazzo più felice del mondo.
Io sono felice quando sono insieme alle persone che mi vogliono bene e con cui posso essere me stesso. Quindi la mia soddisfazione è creare un legame che sia reale e sincero. Scherzando e facendo cazzate con i miei amici mi sento parte di un gruppo e quindi amato; ed è proprio in questi momenti che mi sento felice.
Io sono felice quando torno a casa dopo una mattina a scuola pesante e noiosa. Sono felice perché inizio a pensare a quello che farò dopo, così inizio a prepararmi di fretta per uscire. Quando ci incontriamo sono contento perché iniziamo a scherzare e divertirci. E sono contento perché quando facciamo qualcosa lo si fa in compagnia.
Io sono felice quando inizio a sentire il rumore delle gomme che stridono e l’odore di miscela che si impregna nei vestiti e anche l’odore della frizione che grema mentre faccio le salite in prima marcia e il rumore dei fuscelli che si rompono al mio passaggio e mio cugino con la sua moto che mi segue arrancando.
Io sono felice quando vado a scuola perché mi piace molto svegliarmi alle 6 di mattina, fare colazione e prepararmi a velocità delle luce per cercare di non perdere il pullman. Arrivato a scuola mi aspettano 6 ore di lezione molto interessanti come meccanica dove facciamo tantissime cose come: scendere il motore da una macchina o smontare un cambio. Ma il bello arriva con le altre materie che mi appassionano molto. Finito le 6 ore di scuola devo farmi una lunga camminata e arrivare in piazza mercato dove prendo il pullman che dopo circa 40 minuti mi porta a casa.
Io sono felice perché quando vado in moto provo un’emozione unica che nessun altra cosa mida, non so come spiegarla ma ogni volta che scendo ho il sorriso e penso che sia stato l’acquisto migliore che abbia fatto, perché provo un’adrenalina unica.
Io sono felice quando sono fuori con i miei amici perché quello è l’unico momento in cui possiamo fare quello che voglio come: andare in bici, giocare a pallone, farci un giro nel bosco. Fare queste cose mi fa sentire attivo perché io sono uno che ha sempre voglia di giocare. L’unica volta che abbiamo tempo di uscire per avere questa bella sensazione è in estate dove le giornate sono interamente libere per fare tutto ciò. La sensazione che provo quando sono in giro con i miei amici è la felicità di stare in compagnia e questa cosa vale sia per me e sia per loro.
Io sono felice quando vado al DEEP con la mia cumpa perché mi diverto tanto, beviamo assieme e conosciamo anche molte tipe. Poi a me piacciono i motori e sto sistemando la mia moto a casa con l’aiuto di Rei.
Io sono felice quando gioco a Rainbow Six su console. Sento proprio la forza che ho nel giocare, ci passo molto tempo. Dopo una giornata di scuola stanco, affamato, decido di buttarmi nel mondo fantastico in mezzo a scontri a fuoco in prima persona. Mi piace farla questa cosa, mi sento libero, mi sento molto forte, entro in un altro mondo, mi metto le cuffie e le attacco al pad (?) e da quel momento tutto quello che mi circonda non esiste più. È lo sparatutto che mi rende forte e il mio gioco preferito che mi rende felice. Mi immagino io e i miei compagni dentro la mappa, siamo 5 vs 5, siamo nella fase di attacco, io inizio a “dronare” per trarre la bomba da disinnescare, dopo 40 secondi mettiamo via il drone e iniziamo a prendere le armi e a cercare di entrare in casa, io arrivo davanti alla porta barricata, il mio compagno di squadra “drona” ancora una volta appena finito butta una “flash bang” per corpirmi, io sono pronto ad entrare, mi reco subito sulle scale. Il nemico è dall’altra parte. Ash e dall’altra parte. Sledge e sotto, mi copre finché a un certo punto mi arriva un proiettile e mi colpisce, rimango ferito, riescono a rianimarmi. Riusciamo a uccidere i 4 difensori. Riusciamo a entrare in bomba per disinnescarle e ci riusciamo. Il quinto difensore riusciamo a ucciderlo. Il round è finito.
Io sono felice quando, entrando a casa dopo una giornata di scuola, salendo le scale ed entrando nella mia camera appoggio lo zaino di fianco alla scrivania, attacco la presa di corrente dietro lo schermo, apro il cassetto ed estraggo un joistick, lo impugno saldamente fra le mani e, dopo aver acceso la Play e avviato il gioco mi ritrovo con la mente a New York, sull’isola di Manhattan dove dei bastardi aspettano che io li faccia fuori trattandoli peggio di quanto loro hanno trattato tutte le persone morte dentro quel rifugio, usati come cavie e torturate anche dopo la morte. Non c’è felicità più grande di eliminare tutte le persone che usano il potere per uccidere al solo scopo di governare. Ovviamente parlo del gioco.
Io sono felice quando riesco a ottenere le cose in modo onesto, quando posso finalmente affermare che quello che mi sono costruito lo fatto con le mie forze e senza agevolazioni che non portano 99 su 100 a una brutta fine. Secondo me la felicità ormai e data da cose materiali, il sentimento non conta più, conta l’oggetto, io apprezzo quando mia nonna mi da solo 2 euro. In quei casi sono veramente felice quando apprezzano i miei sforzi.
Io sono felice perché quello che faccio tutti i giorni è bellissimo. A cominciare dalla mattina quando mi sveglia mia mamma alle 6.30 del mattino. Poi quando salgo sul pullman che vedo i miei amici e la mia ragazza, quando entro in classe e vedo i miei compagni di classe, con loro mi diverto davvero tanto soprattutto quando facciamo le cazzate insieme o quando prendiamo in giro i professori. Sono felice quando torno a casa, mi preparo da mangiare e esco in moto per il mio paese. Sono felice quando i bambini e gli adulti mi salutano mentre impenno e quando mi fermo e mi fanno i complimenti; oppure quando i miei amici mi chiedono se posso sistemargli le loro moto. Sono felice perché i miei mi hanno comprato la macchina e due moto e perché mi lasciano fare molte cose. Sarò felice quando mi arriverà l’altra moto che adesso è a verniciare o quando vado ai raduni e impenno o faccio i “circle” (?). sono felice quando mi riconoscono nei raduni e mi chiedono come faccio. Mi rende felice ogni cosa di positivo che succede durante la giornata, anche se piccola.
Io sono felice quando suono la batteria dopo la scuola. Quando ero alle medie avevo fatto un corso per tre anni ma quando ho iniziato l’istituto ho smesso, tuttavia quest’anno sono entrato nella band della scuola, insieme ad altri due compagni. Ogni volta che prendo in mano le bacchette sento una sensazione di libertà e appena sento una canzone ho il bisogno di accompagnarla con la batteria. Ci sono molte altre cose che mi rendono felice, ma penso che questo sia il più grande.
Io sono felice quando mi dedico ai miei hobbi, mi fa sempre piacere imparare nuove cose, sono stata sempre curiosa di tutto soprattutto con la natura, nel mondo del arte o perfino lavori di falegnameria o anche la cucina. Ho vari hobbi che non conterei su una mano sola ma tutto questo dipende dai miei giorni. Adesso non vedo l’ora della primavera perché vorrei dedicarmi al allevamento di miei uccelli (possiedo canarini non di razza pura, diamante di gould, “colorite”(?) e ultimamente mi sono arrivati dei inseparabili) e non capisco perché in quella sezione “Agri” non si interessa di queste cose, non lo capirò mai. Con i miei uccelli ho imparato alla perfezione le leggi di Mendel che da tutti odiato. Aiuto (anche se non ho voglia vado) i miei genitori come in cucina con la mamma (es. taglio, mischio e condisco…) o al papà ad tenere un chiodo, tagliare e così via (mio padre purtroppo e invalido, ha perso un braccio). Questo hobbi di pseudo-allevatrice di uccelli non mi stancherà mai e quello che mi rende felice. Sono felice perché ho voglia di esperimentare e vedere se può funzionare una mia invenzione. La felicetà e una parte di vita umana da sola apprezzare perché ci sentiamo bene e impariamo a vivere bene nel mondo crudele di paura, tristezza e rabbia.
Io sono felice quando sono con le persone a cui voglio bene, per esempio quando sono con i miei amici o con i miei familiari. Passare il tempo con i miei amici mi rende felice perché mi sento sicura e loro sanno sempre come sostenermi. Io mi sento molto felice anche quando parlo con Camilla (il mio cane), perché mi sa capire e si fa capire. A volte mi metto di fianco a lei sul divano e ci parlo e secondo me mi capisce, anche meglio di certe persone che non sanno ascoltare. Quando sono con la mia amica mi sento bene perché lei mi capisce meglio di nessun altro, noi due riusciamo a capirci anche senza parlare. Io ci tengo tantissimo a lei e alla sua famiglia perché è come una seconda famiglia per me.
Io sono felice perché mi ritengo un ragazzo fortunato. Mi ritengo un ragazzo fortunato per tutto quello che ho e sono felice di questo. Per tutto quello che ho intendo la famiglia, il fatto di stare bene sia economicamente sia di salute. A volte penso o magari vedo al telegiornale, ma anche in giro persone che a differenza mia gli manca qualcosa e penso di essere fortunato e quindi automaticamente anche felice. In generale sono felice quando come tutti succedono cose belle, bei voti a scuola, cose positive nella vita, penso però che cose del genere possono accadere grazie a noi e a quello che decidiamo. La felicità è relativa e cambia da persona a persona, io in genere sono felice.
Io sono felice quando sono con la gente che mi sta simpatica indifferentemente da quello che si fa, perché secondo me non importa cosa fai ma quello che fai soprattutto per gli altri. Quanto è bello vedere il risultato di un qualcosa per il quale hai lottato, sudato. Quanto è bello divertirsi tutti assieme e respirare la libertà e la felicità. Quanto sono felice dopo una giornata di oratorio quando torni a casa con la maglia zuppa di sudore ma il cuore zuppo di passione ed amore per quello che ho fatto, quando i bambini attorno a te ti sorridono e quel sorriso vale molto più di mille ringraziamenti, magari il bambino che 10 minuti prima si è fatto male lo vedi che corre felice tra gli altri. E dentro di te parte come una batteria di emozioni ma quella sopra di tutte è la felicità. La felicità viene come ho detto prima anche dal cosa fai e anche lì quando magari per il volontariato ti chiedono di fare o di andare ad una riunione ma non hai tanta voglia ma ci sono anche i tuoi amici allora lì superi la tua pigrizia. Per le amicizie quelle vere farei qualsiasi cosa perché con loro sono felice e io sono felice quando sono con loro.
Io sono felice quando gioco a calcio perché posso lasciare i pensieri al di fuori del campo, perché quando sono in campo penso solo a una cosa divertirmi e pensare a me stessa e non ai problemi che ci sono, per me il campo è come uno sfogo perché quando siamo dentro in campo tu pensi a vincere e non posso in campo pensare ad altro perché bisogna impegnarsi e giocare per noi stessi. Io sono felice quando ho una palla fra i piedi perché colpendo la palla posso sfogarmi, se sono arrabbiata posso colpire la palla aiutarmi a calmarmi. Però a volte calciando la palla mi vengono in mente ricordi che non vorrei, quando passavo la palla a mio fratello e poi la tiravo in porta quando c’era mio padre in porta, questi ricordi affiorano alla mente perché ormai non si passano più momenti insieme.
Io sono felice quando vado in montagna a sciare perché mi sento libero, gli scenari alpini, la magia della neve sono cose che mi fanno aprire la mente rendendomi sereno e dimenticando pensieri negativi che mi affliggono quando sto in città; in montagna infatti si respira aria pura e pulita, niente traffico, solo i suoni della natura. In città invece traffico, inquinamento, persone sempre di fretta che devono fare mille cose in poco tempo. La montagna rispecchia molto il mio carattere: fare le cose con calma, prendendo il tempo necessario che mi serve.
Io sono felice quando sto con lei. La mia ragazza è meravigliosa per il suo sorriso, la sua risata e mi fa stare sempre bene con lei. È per tutto quello che fa per me, i suoi occhi sono magnifici, soprattutto il suo carattere e come il mio un po’ per la sua pazzia di affrontare una giornata dopo l’altra è per i miei occhi, è la più bella esteriormente e interiormente e mi capisce e mi accetta per quello che sono realmente e mi fa sentire importante. E questa cosa mi rende felicissimo di aver trovato la ragazza perfetta.
Io sono felice principalmente in due momenti: quando sono con la mia ragazza e quando faccio shopping. Quando sono con la mia ragazza sono felice perché mi diverto, mi fa sentire sereno e sicuro di me. Pensandoci anche quando faccio shopping sono felice per gli stessi motivi: potermi permettere di comprare la cosa che voglio in quel momento è probabilmente la cosa che mi fa sentire più sereno rispetto ad ogni altra cosa. Una cosa curiosa che non posso fare a meno di notare è che attribuisco la felicità principalmente alla tranquillità, alla serenità ed al divertimento.
Io sono felice quando sto con gli animali. Questa è la prima cosa che mi è venuta in mente, quindi immagino che sia il momento in cui sono più felice. In particolare mi piace stare con i cavalli. Quando sto con loro il resto del mondo si mette in pausa e, a ragionarci, penso che tra persone e animali sceglierei gli animali. Io tendo sempre a farmi “fisse” inutili su tutto e ho terrore di tutto, ma non con i cavalli. Quando sono in maneggio so esattamente cosa fare, cosa che non succede con le persone, con quest’ultime mi sento sempre a disagio. Ormai dovresti sapere che sono una persona silenziosa e con la gente sono obbligata a parlare, invece con gli animali no. Sono degli psicologi ignari di esserlo. Io li guardo e vedo poesia in movimento. Penso di aver detto tante cose in modo confusionario e ripetitivo, saltando da una cosa all’altra e alle persone non piace molto, tuttavia con gli animali non c’è bisogno di fare frasi di senso compiuto. La gente non capisce perché per me siano così importanti, forse non lo so nemmeno io, ma so che loro amano incondizionatamente e questo mi rassicura perché posso essere me stessa senza paura di perderli. Agli animali basta stare con te, senza parole, senza motivo, senza controllare il tempo che passa, senza incomprensioni, senza doppi fini. Ci sono, punto. E per me è lo stesso.
Io sono felice perché non mi manca niente e nonostante la mia vita non sia perfetta o non sia quella che voglio mi accontento, sono felice perché nonostante mi manchi la figura di un padre riesco ad essere una persona fatta e finita, una persona per bene, una persona compiuta.
Io sono felice perché amo questa vita, se non avessi questa vita la vorrei. Ho una famiglia psicopatica, ma quale non lo è? Ho un fidanzato che è meglio del tuo. Amo gli animali e proprio per questo è meglio la zampa di un cane che la mano di un infame.
Io sono felice quando sto con i miei amici. Ho due tipi di amici: quelli che mi divertono facendo gli stupidi, e quelli che mi divertono per la compagnia e la simpatia. I primi magari mi tirano più facilmente su il morale proprio per gli scherzi che fanno mentre coi secondi magari condivido più passioni come serie televisive o lo sport. Ma tutti riescono a rendermi felice e sereno.
Che cos’è la felicità? Ma soprattutto quando io personalmente sono felice? È un quesito dalla risposta ardua e non semplice da interpretare, persino da me, ma è ancora più difficile fare intuire agli altri ciò che penso su questo argomento. In tutto questo tempo, però, mi sono fatto un’idea su cosa effettivamente mi renda felice, una felicità che esiste e non sta nelle grandi e sofisticate cose, spesso irraggiungibili, l’illusione utopica del denaro pressoché infinito, o una bella donna come si vede in molte serie tv di ogni giorno oppure una villa maestosa come casa sono le cose che ogni uomo o donna vorrebbe ma è molto spesso, solo un’utopia, ma anzi la felicità di cui parlo esiste in cose e in persone soprattutto che all’apparenza sono meno appariscenti, ma che non hanno un valore inferiore. Io sono felice quando scopri un amico in una persona completamente sconosciuta, ma con il tuo stesso sarcasmo e ”stupidità” e posso assicurare che quando si trovano 2 persone così, entrambi diventano i 2 esseri umani più felici di questo mondo e una delle 2 persone usate prima come esempio ero io in un certo senso. È una sensazione di felicità misto a un senso di liberazione, il fatto di aver trovato una persona strana caratterialmente come te o me e avendo un carattere così strano è chiaro che insieme in giro per una città praticamente deserta si compiano azioni senza senso per rendere la giornata più divertente possibile, per fare un esempio, fare foto “arricchite” il più possibile per fare perdere un senso al tutto ecc. da quello che si può intuire è che ciò che è scritto qui possa essere frutto di una qualche mente strana e contorta che pochi riescono a comprendere. In realtà un po’ è vero, adoro creare un mio caos, cambiare la realtà per quello che è in un’altra cosa che può avere meno senso. È per questo che dico una sorta di liberazione, perché non sarà solo il tuo ego a pensare a cose strane solo per divertire se stessi o gli altri da una realtà così noiosa in parte, ma ci sarà un'altra persona, anzi in alcuni casi un gruppo come succede a me, è la cosa più bella del mondo. La felicità va condivisa con altre persone e non tenersela solo per se stessi. Questo è ciò che mi rende felice, il mio caos.
Amico: “Ti posso fare una domanda?”
Io: “Certo, dimmi pure”
Amico: “Te quando sei felice?”
Io: “Bella domanda. Bè sicuramente quando passo il tempo con i miei famigliari, ma anche con gli amici passo dei bei momenti”
Amico: “E tra i due, quale preferisci?”
Io: “Generalmente io non faccio distinzioni, perché sia in famiglia che con gli amici passo momenti felici, però per me è meglio il tempo passato in famiglia”
Amico: “E perché?”
Io: “Perché comunque di amici ne puoi sempre trovare e creare bei ricordi, invece di famiglia se ne ha solo una e i ricordi che si creano sono preziosi”
Amico: “Quindi per te è meglio la famiglia agli amici”
Io: “No anche gli amici sono importanti”
Io sono felice perché la mia vita è migliore rispetto a prima, perché in passato ho avuto una vita molto disastrosa. Invece adesso ho la vita più bella, adesso ho una famiglia migliore di prima, ho amici nuovi, la ragazza e tante altre cose che mi rendono felice. La mia famiglia precedente non era un granché, non erano in grado di occuparsi di me, invece i genitori presenti in questo momento si occupano di me, si preoccupano, mi vogliono un bene immenso, penso, e io voglio bene loro. Per questo motivo sono felice.
Io sono felice quando faccio star bene qualcun altro, assurdo no? Sono consapevole di avere questa abilità, e quando riesco a rendere felice una persona, soprattutto se è una persona cui tengo, sono al settimo cielo. Sappiamo tutti che la vita non è sempre schierata dalla nostra parte, anzi ci mette alla prova ogni giorno, bisogna avere la soddisfazione di infilarsi a letto la sera con il sorriso sul volto. Parliamoci chiaro, non esiste un presente, questo istante è già passato, e sto già vivendo il futuro. Perché perdere tempo nella tristezza? Quando si può star bene praticamente sempre? I miei più cari amici mi adorano. Evidentemente perché mi incazzo quando stanno male per banalità adolescenziali che non contano nulla. Dopo una chiacchierata con me, sorridono, mi ringraziano tantissime volte al giorno, mi abbracciano, mi dicono che è un amico come me è impossibile da trovare. Li vedo sorridere, per merito mio, è meraviglioso questo quando accade, mi rende davvero felice.
Io sono felice perché dopo una giornata dura ho sempre voglia di dormire. Io sono felice quando la gente non sanno tante cose sul di me perché mi da fastidio. È meglio per me se la gente non ti chiede i tuoi fatti. Sono felice perché (Parola incomprensibile) tutti.
Io sono felice quando dopo una lunga giornata di scuola vado finalmente a prendere il treno per tornare a casa e mio nonno mi viene a prendere in stazione per portarmi a casa sua a mangiare. Finito di mangiare mi porta a casa mia dove posso rilassarmi veramente. Sono felice anche quando finisce la settimana scolastica e posso finalmente stare a casa a giocare ai videogame o per uscire con i miei amici. Sono felice quando arriva il sabato pomeriggio e posso andare a giocare la partita di calcio con i miei compagni.
Io non sono felice quando perdo qualcuno a cui sono stato affezionato per molto tempo, io perso molto in questo periodo, per questo molti vuoti dentro di me, che con il passare del tempo non sento più ed è inutile piangersi addosso, ma reagire.
Dopo una giornata stancante passata a scuola e studiare la cosa che mi rende più felice e andare in quel posto dove sono cambiato, la palestra. In quel posto dove ogni sentimento viene messo da parte e l’unica cosa cui pensi e che devi uscire sfinito. In quel posto dove sudore e odore non gradevoli si sentono come l’odore di ragù la domenica. In quel posto dove tutto è possibile, ma nulla è facile. In quel posto dove un dolore, un affaticamento, sono la cosa più banale, e che di lamentele o frignate se ne sentono poche. In quel posto dove, oltre a soffrire, si diventa grandi, si capisce cosa significa sacrificio.
Io sono felice quando la mattina appena arrivo in stazione riesco a vedermi con la mia ragazza e a passare tutto il tempo con lei mentre ci incamminiamo per venire a scuola e riesco a dimenticare tutte le cose brutte che succedono nella mia vita. Sono felice quando dopo una lunga settimana di scuola riesco finalmente a pensare più a me stesso, e miei hobby e a rilassarmi, sono felice quando sono a casa tranquillo senza pensieri e quando non ho continuamente discussioni con i miei genitori. Poche volte però riesco ad essere felice… Questa vita mi distrugge.
Io sono felice perché dopo tutta una settimana di stress arriva il sabato sera quando mi diverto con i miei amici e vado in discoteca, perché dopo tutta la settimana di sacrificio e stanchezza mi ritrovo a fine settimana con i miei amici per divertirmi e liberarmi di tutto.
Io sono felice quando a prendo il diario scolastico noto che non ho compiti per il giorno successivo e quindi passo il resto della giornata a divertirmi con gli amici giocando alla PlayStation e a riposarmi e sperando di non avere niente anche il giorno dopo.
Io sono felice perché ogni giorno la vita diventa più difficile e devo trovare il modo di superare le difficoltà, che ti si pone davanti come una montagna a cui la Cina non è mai stata esplorata, non potrai mai sapere come arriverai in cima ma l’importante è arrivare essere felice di essere arrivato. Io sono felice anche quando sono triste perché piuttosto di abbattermi e rattristarmi mi rialzo e anche se provo tristezza, dolore oraria, io devo essere felice perché troverò il modo per superare quel momento. Io sarò felice perché io ho provato nuove emozioni, e sono stato in grado di superarle. Io sono felice perché sono felice, la vita mi momento ti fa provare nuove emozioni ed esperienze. Io sono felice anche quando lavoro, e faccio fatica a farlo, ma quando sarà terminato io sarò felice di aver fatto un buon lavoro e di aver lavorato con gioia e felicità per farlo.
Io sono felice quando torno a casa a mangiare e dopo lunga giornata pesante a scuola, un viaggio in pullman è molto stressante che sembra non finire più, dopo aver mangiato provo un benessere immenso farmi una mezz’oretta di riposo, verso le 15, come ogni giorno praticano sport preferito, e canottaggio. È uno sport che mi riempie di gioia, in cui riesce a scaricare l’ansia della giornata, perché ti provoca molta fatica e a sua volta riesce a liberarti la testa e rimanere concentrato solamente su quello.
Io sono felice quando dopo una settimana di stress e noia torno a casa, accendo il telefono e scopro che Quagliarella mi ha segnato al fantacalcio; oppure il venerdì, il giorno della pasta col tonno, il sapore mi riporta ai tempi di quando l’ho assaggiata per la prima volta. Un boccone e fu subito amore.
Io sono felice quando acquisto qualcosa puntando ai vestiti. Certo, la felicità aumenta e diminuisce in base alla cifra che si spende, ma quando si vuole qualcosa veramente la si ottiene anche magari sacrificando qualcosa per permettersi altro. Stando dietro a questo mondo in cui sono entrato da ormai un anno buono, sono felice di ciò che ho e di ciò che piano piano sto diventando… E’ ovvio che non sono nessuno di importante, nessuno di conosciuto ma sono felice della persona che sto diventando, creandomi da solo pezzo per pezzo. Non sono felice solo quando acquisto qualcosa, sono felice anche quando faccio altre 1000 cose, ma sono convinto del fatto che, almeno io la penso così, la felicità più grande si prova grazie a se stessi e non agli altri. Non so se mi spiego, e magari posso sembrare strano e controsenso, ma sono più felice acquistando una determinata scarpa che cerco da mesi piuttosto che fare una semplice serata con gli amici. Voglio essere felice più grazie a me stesso che grazie agli altri.
Io sono felice quando ogni mattina vedo il sorriso di mia madre stampato sul suo viso, wow ti fa pensare che nel mondo c’è davvero qualcuno per cui lottare, mi fa riempire il cuore, mi purifica l’anima e anche quando è in salute perché qualche anno fa è stata male e io speravo tutte le sere che tornasse a casa da me.
Io sono felice quando guardo la squadra per cui tifo (Inter). Mi fa sentire felice l’atmosfera che c’è allo stadio che ti coinvolge, cantando cori e ad ogni gol gioire con un pazzo. Mi fa sentire felice il fatto che sono insieme a tanta gente che canta e urla, e che soprattutto la mia stessa passione, ed è bello cantare e ballare insieme ad altre persone che anche se non le conosci tutte, condividendo la stessa passione ti fa diventare amici, quasi una squadra. Ti fa essere felice anche il tragitto dal parcheggio allo stadio, che ma mano che mi avvicino allo stadio sale la tensione ed è una sensazione indescrivibile. E tutte le volte che vado allo stadio sono felice come fosse la prima volta.
Io sono felice quando vado con lo skate, perché con il tempo io mi sono affezionato ogni volta che vado mi sento libero, mi sfogo quando sono triste, incazzato, perché in quei momenti quando sono sulla tavola non ho pensieri ho solo un sorrisone di gioia è una sensazione di libertà che mi fa venire i brividi e mi permette di buttare nel cesso tutti pensieri.
Io personalmente mi ritengo una persona felice perché tifo una squadra che amo, frequento la palestra la quale mi piace andare è una scuola che, nonostante tutto, per quanto a mia volta. Inutile dire che in entrambi i posti ho conosciuto e conoscerò molta gente. Ho anche amici fuori entrambi gli ambiti (tutte persone che conosco da sempre). Ho una famiglia a cui voglio bene e che ricambia. Per mia fortuna non ho una tipa tra i bip con cui sprecare il mio amato tempo. La mia unica partner di cui non lascerò mai e rimarrà il Milan, non gli servono regali ma solamente il tuo tifo e supporto. E basta questo. Come ho già detto sui miei ambiti frequento l’Isis Newton a Varese ove frequento il terzo anno, è il secondo frequento la palestra Camacho a Gavirate che si trova a due passi dalle poste e ci vado da ottobre. Sono felice anche quando ascolto rap, l’unica musica buona rimasta sulla faccia della terra (per i più scemi sono posti). Sono anche felice quando utilizzo il mio honor 9 lite che è un cellulare mostruoso con una batteria e mezza e una fortissima memoria (ben 64 GB).
Io sono felice quando finalmente finisce la settimana scolastica e posso rilassarmi giocando ai videogame e uscendo con gli amici.
Io sono felice quando il sabato sera o il sabato pomeriggio arriva la mia ragazza perché ogni volta che la vedo è come se fosse la prima ed è un’esplosione di emozioni, anche se sono un anno e mezzo che sto con lei.
Io sono felice quando penso che una verifica un’interrogazione sia andata male ma la fine il voto è sufficiente.
Io non sono felice quando mi torna in mente il viso di mia madre, il suo sorriso così grande, che sorrideva il mondo, il suo sguardo rassicurante, la sua voce dolce che mi accarezza quando parla. Questo è il nono anno che l’ho persa, delle volte soprattutto di sera mi viene da piangere dal dolore che provo. Ma soprattutto quando sono da solo con mio padre, siccome ora ha una compagna con due figli, sento come un vuoto attorno a me, come se mancasse un pezzo della mia vita come se un arazzo fosse strappato pure essendo ancora incompleto. Siccome la mia vita deve ancora continuare e quindi mi sento molte volte sono anche con la presenza paterna.
Io sono felice quando preparo la carbonara perché amo l’odore del soffritto e a massaggiare la pancetta spesso però rischio di finirla, mentre la preparo mi sento un vero chef. Il momento più bello arriva quando la carbonara si trova a tavola e io armato di forchetta come per magia la faccio sparire. Mangio direttamente dalla pentola perché 300g. non ci stanno nel piatto.
Io sono felice quando ascolto musica con dei contenuti, perché mi immedesimo nel testo e provo a cogliere citazioni e significati, e so che sto un passo avanti rispetto alla solita musica di merda. Guardare e fare sport, sentire la fatica, avere la soddisfazione e di avere fatto qualcosa per migliorare, essere più bravo della volta prima. Comprare qualcosa di nuovo relativo allo sport perché penso già a quando e dove lo utilizzerò. Stare con gli amici (i soliti) perché ormai siamo un gruppo, c’è affiatamento tra tutti, chi più chi meno. Mangiare dopo aver fatto sport, mi da un enorme soddisfazione. Avere e comprare oggetti belli di buona fattura. Stare con mio nonno in qualsiasi situazione perché lo ammiro un sacco. Stare con la famiglia quando si ride. Quando sono apprezzato per qualcosa, anche se fuori sembra che mi vergogno, dentro sono contento come un matto di essere migliore di qualcun altro.
Io sono felice quando dopo un duro lavoro riesco a raggiungere l’obiettivo che mi ero prefissato, per esempio quando dopo ore di studio riesco a prendere un bel voto in un’interrogazione o una verifica, quando dopo l’interrogazione prendo un bel voto e tutta l’ansia scompare. Sono felice quando esco con gli amici e non ho soldi e qualcuno mi offre da mangiare. Sono felice quando vinco una partita a un gioco, quando dopo 30 minuti di partita sei l’unico vivo della squadra riesco a vincere.
Io sono felice quando gioco a calcio perché in campo mi sento libera e me stesso, appena entro negli spogliatoi inizio già a sentire il clima adrenalinico della partita. E, quando entro in campo è finita per tutti, non c’è più storia.
Io sono felice quando passo del tempo con i miei amici, stare con loro mi fa stare bene perché riesco spesso ad essere me stesso. Principalmente con loro mi diverto spesso, in modo unico che non si può ripetere con nessun altro.
Io sono felice quando vado in montagna: lo stare in un posto pieno di vita; un posto in cui è bello stare con qualsiasi tempo: fresco quando fa caldo, innevato quando fa freddo; un posto in cui il silenzio è assordante, circondato dal fruscio delle foglie scosse dal vento e dall’acqua che gorgoglia limpida e vivace giù da un torrente; L’unico posto che dopo averti fatto fare una gran fatica ti ricompensa con un panorama che ti fa rimanere fermo a fissarlo per un paio di minuti.
Io sono felice quando vado ad allenamento di calcio perché nel corso di questi anni ho conosciuto gente nuova e ho ritrovato degli amici di infanzia, e anche perché mi piace allenarmi.
Io sono felice quando salgo sulla mia moto.
Riempie qualcosa che è dentro di me,
il vuoto e la mia cura.
Scappo senza paura
da ogni avversità.
È grazie a lei se sono felice di stare ancora qua.
È il metodo per vedere il colore nei momenti più grigi.
Salgo su di lei e dimentico tutti litigi
salgo su di lei e scappo da tutto, rapido
salgo su di lei e vedo la felicità in modo più nitido.
Racconto le mie emozioni su lei senza pensiero.
Qualcuno potrà capirmi, almeno lo spero.
Anche se so che mi potrà disarcionare
avrò sempre le mie sensazioni impresse in me, nessuno le può cambiare.
Lo considero il mio trono.
Mi fa sentire uomo.
La porterei fino al duomo
o al mare,
La porterei fino all'altare.
Io sono felice quando si rimane da scuola perché molto più tempo libero e posso fare tardi la sera per poi svegliarmi quando ne ho voglia. Adesso empio la mattina potrei andare a pescare e rilassarmi, oppure andare da un amico per giocare insieme e divertirci, senza essere preoccupato per interrogazioni e verifiche, ma passando il tempo dedicandolo solo a ciò che mi piace.
Sono felice quando usciamo io e i miei amici e quando c’è anche Paolo. Paolo è simpaticissimo, va d’accordo con tutti e non litiga mai con nessuno, a tempo per tutti, prima parla con me, poi parla con qualcun altro. Sfortunatamente, ma anche per fortuna, Paolo non esce tutte le sere con noi perché non sempre si fa trovare. Come ultima cosa Paolo non va molto d’accordo con la legge e sei con noi ci rimettiamo sempre noi.
Io sono felice quando esco con gli amici perché stacco da quella che è la mia vita di tutti giorni e sono senza pensieri. Uscire con gli amici quando sono triste mi aiuta a non pensare a ciò che mi ha reso tale. Sono felice quando riesco a strappare un sorriso e rendere felice qualcuno. Sono felice quando passo il mio tempo con la ragazza che mi piace e soprattutto sono felice quando è lei a voler passare del tempo con me. Sono felice quando vivo la mia passione per i motori con gente che non conosco perché ciò mi fa capire quanto la stessa passione unisca le persone.
Io sono felice quando sono con mio padre, lo vedo solo weekend ogni due, causa luogo di lavoro lontano. Mi piace quando vado in giro con lui in auto, mi diverte molto a fare dei giri con lui, andare veloce a fare casino in galleria.
Io non sono felice quando ogni cosa che faccio non è giusta non sono felice quando va tutto male non sono felice quando le persone vicine mi prendono in giro con cattiveria, tutte queste cose mi mandano in una sorta di depressione, mi chiude, mi viene una noia che mi rende triste. Io sono felice quando si sta con amici perché ti senti libero e quindi ti senti calmo, libero da impegni. Io sono felice quando si va in moto e si può condividere una passione in felicità e divertimento. Io sono felice quando suono perché la musica è l’unica cosa in cui mi riesce meglio.
Prof. Maniscalco – a.s. 2018-2019
SIAMO OBBLIGATI AD ESSERE FELICI - MONOLOGHI
Io sono felice quando vinco le sfide con me stesso, quando mi pongo un obiettivo e ce la metto tutta per realizzarlo, per spingermi più in là, sono felice quando riesco a “sfondare” i miei traguardi personali, quando la gente riesce a capirmi ed apprezzarmi per quello faccio io e non per quello che farebbe la massa. Sono felice quando la mia tipa “rompe” perché vuole vedermi ogni singolo secondo e quando vuole passare del tempo con me perché è lì che capisco che io e la mia personalità possiamo servire ad alimentare la felicità di qualcun altro.
Sono felice quando dicono che spacco e quando dopo una mia esibizione i miei fratelli arrivano e mi stringono la mano. Quando riuscirò ad oltrepassare le aspettative degli altri utilizzando le mie armi allora sì che sarò davvero felice.
Io non sono felice perché non so cosa voglio. Almeno non lo so con certezza, non riesco mai ad essere costante in quello che faccio o, almeno, non lo sono più; prima facevo le cose con spensieratezza eppure mi venivano bene. Non so se questo è un momento che devo attraversare ma spero di rendermi conto al più presto di ciò che voglio fare della mia vita perché purtroppo il tempo non si ferma.
Io sono felice quando parlo con Dio, può sembrare una pazzia, ma quando vedi che ciò di cui parli con lui in intimità e che chiedi si realizza vuol dire che qualcosa esiste. Io so che la scienza può negare la sua esistenza, ma una cosa che non può negare è ciò che io ho vissuto con lui. C’è un versetto della Bibbia che dice: “tu invece, quando preghi, entra in camera tua e chiudi la porta. Poi, parla con Dio, che è presente anche in quel luogo nascosto. E Dio che vede anche ciò che è nascosto, ti darà la ricompensa in pubblico (Matteo 6:6).
Non importa la condizione che hai. L’unica cosa che ho fatto è provare a mettere in pratica questo e ho visto i risultati. Provare non costa nulla, te lo garantisco, perché altrimenti non sarei qui.
Io sono felice quando arrivo a casa, prendo la moto e vado a fare un giro. Solo a toccarla mi fa dimenticare tutti i problemi, le difficoltà di tutti i giorni, ecc. mi rende felice perché mi trasmette tantissime emozioni. Mi rende ancora più felice quando condivido questa passione con altre persone. Non è vero che non si vive senza una moto; è vero invece che senza una moto non si può dire di aver vissuto.
Io sono felice quando gioco a calcio perché non penso più a niente ma solo a me stesso.
Io non sono felice quando litigo con la famiglia e con la ragazza perché mi sento ferito e ci sto male, perché è brutto litigare con qualcuno.
Io sono felice quando, parlando con gli altri, si arriva a discutere di una qualsiasi cosa in modo serio, dove ognuno dice la sua senza cercare di prevalere sugli altri. Si è tutti sullo stesso livello e ci si confronta. in questi momenti intensi, è liberatorio e rilassante pensare assieme a qualcun altro.
Io non sono felice perché non ho abbastanza soldi per fare quello che voglio e, anche se so che prima o poi arriveranno – ma spero il prima possibile – , ne voglio fare tanti per tutti i miei fratelli che hanno lasciato la scuola per fare 100 o 200 euro alla settimana per aiutare la famiglia che arriva a fatica a fine mese, e sarò felice quando potrò comprargli quello che vogliono, e quando mio padre, mia madre, mia sorella non dovranno più lavorare.
Io sono felice quando corro in auto, perché dal momento in cui salgo e mi metto al volante tutto intorno si trasforma, rimango solo io, l’auto, e la strada. Quando guido il tempo si ferma, non esiste passato, non esiste futuro, ma soltanto quel preciso istante.
Io sono felice perché ogni volta che vedo un aereo vorrei esserci su. Mi piace il modo in cui decolla, il modo in cui atterra. Una cosa che mi fa esaltare ogni volta che lo vedo è la sua enorme forma. L’idea di esserci su oppure di lavorarci con tutte quelle hostess mi fa emozionare. Inoltre non si potrebbe non parlare della sua cockpit, la parte interna più bella che ha.
Sono felice perché ogni che volta che gioco a Infinite Flight Simulator mi sembra di pilotarne uno e ogni volta che guardo una cockpit e riconosco i comandi.
Amo il modo in cui abbasso i carrelli, il modo con cui tocca la pista di atterraggio. Mi piace il modo con cui il pilota parla con la torre di controllo.
L’idea di viaggiare sempre in aereo sarebbe la cosa più bella al mondo.
Io sono felice quando sto con le persone a cui tengo e voglio bene, come quando sto con la mia con la mia compagnia e ripenso a quando, quattro anni fa, eravamo solo due o tre e ora arriviamo a sfiorare le venti persone, o meglio venti fratelli e sorelle, perché siamo come una grande famiglia, sempre unita. E a me basta passare del tempo con loro per essere felice. Ciò che mi rende ancora più felice, però, credo che sia sapere che è grazie a me che siamo tutti così uniti perché la maggior parte di noi era sempre stata esclusa dagli altri ragazzi, e riunendoli tutti ho dato loro la possibilità di avere amici su cui potranno sempre contare. A me per essere felice non servono soldi, belle auto e moto, telefoni nuovi o qualsiasi altra cosa materiale, come ho già detto prima, mi basta stare con la mia “famiglia”.
Io non sono felice quando per delle cazzate (per me) altre persone ci rimangono male o stanno male per colpa mia. L’ultima che mi è capitata recentemente è stata con Giulia, la ragazza con cui mi sentivo) ci frequentavamo molto spesso, era praticamente la mia fidanzata (anche se ufficialmente non lo è mai stata) e provavo veramente qualcosa per lei. Dopo un lungo periodo mi iniziai a stancare, non gli rispondevo più o quelle volte che gli rispondevo lo facevo in modo svogliato. Così decisi di non avere più rapporti con lei. Inizialmente stavo bene, ma ora, ora sento la sua mancanza e per questo sono infelice sapendo che lei c’è stata male e ci sta male, per un mio periodo alterativo (?) e pensandoci la cosa mi da fastidio, mi fa sentire male e infelice. Negli ultimi giorni stiamo recuperando i rapporti e inizio a stare meglio, anche se il mio interesse per lei è svanito sono comunque contento di sapere che lei non ci sta più molto male.
Io sono felice quando gioco a calcio, quando sono con gli amici e con la famiglia, insomma mi rende felice anche una semplice camminata con un amico o una partitella a calcetto o semplicemente una cena in famiglia. Sono queste le cose che mi rendono felice, sono semplici ma essenziali. Per esempio quando gioco a calcio sotto la pioggia le gocce d’acqua che ti colano dai capelli il fango in faccia e quando ti rialzi da una scivolata sul pallone all’avversario. O sennò, una delle cose che mi rende non felice ma felicissimo è ritornare in Marocco e rivedere zii, cugini e nonni, ma soprattutto andare a pescare con mio nonno e mio cugino sono le giornate che preferisco di più.
Io sono felice quando prendo la moto e la tiro a tutto gas, quando sto con i miei amici, scherzando, ridendo, facendo quello che ci piace e poi sentendo quell’odore di miscela, una cosa indescrivibile. Anche se per divertirsi sulla moto bisogna tirare fuori la propria ignoranza, quella che ti fa dimenticare tutto, che ti fa salire un’adrenalina che quando scendi dalla moto pensi solo a una cosa, anzi a due: la f… e poi a risalire sulla moto per smerdare i tuoi amici e fare vedere chi è il più forte, ma non solo per quello salgo sulla moto, anche perché è una passione di mio padre e grazie a lui ho potuto incominciare ad andarci e allora vorrei renderlo felice di una cosa che a lui sta molto a cuore.
Io sono felice quando vedo la gente che vuole dimostrare ciò che non è, anzi, vuole far vedere la persona che non è attraverso la spavalderia, l’ipocrisia e la falsità e anche l’egocentrismo, a volte. Purtroppo tante volte mi capita di assistere a delle scene in cui gente che magari non si può permettere certe cose, le fa solo per farsi vedere, ma non lo fa in silenzio, è quella la cosa triste, anzi, lo fa e si vanta pure di averlo fatto; ragazzi o amici miei che mi parlano male di altri e poi quando sono assieme sono così uniti da sembrare fratelli, ma alle spalle non è così, gente che si sentono i padroni del mondo, si sentono i migliori bevitori di champagne, i più ricchi del mondo e poi in tasca non hanno 5 euro per pagarti il caffè. Quindi sono triste e non sono felice quando vedo ciò, perché non c’è un minimo di umiltà e piuttosto di rimanere senza le scarpe di 300 euro la gente si accontenta di mangiare meno, perché ormai si vive in un mondo dove bisogna farsi vedere, altrimenti si è vittima di prese in giro.
Io sono felice quando riesco a convincere me stesso di esserlo. Per farlo mi basta avere il controllo sulla mia vita, cioè riuscire a mettere da parte i motivi per non essere felice, non dipendere da niente e da nessuno e d essere libero. Libertà intesa come avere la possibilità di fare ciò che voglio fare in quel momento, nei limiti del possibile. La libertà che mi permette di diventare ciò che voglio essere, che mi da la possibilità di coltivare le mie passioni, che mi permette di stare solo quando voglio o stare con gli amici quando lo preferisco. La felicità arriva da dentro se stessi e non da fuori come vogliono farti credere. È la forza di volontà che crea la felicità e non i soldi che vengono tanto ostentati nella nostra società. “Se devo piangere preferisco farlo su una Rolls Royce” diceva Marilyn Monroe, però si è suicidata nonostante le enormi quantità di denaro che possedeva. Essere felici è un inganno della mente, come il non esserlo.
Io sono felice quando gioco a calcio con i miei compagni di squadra, perché siamo un gruppo molto unito, quasi tutti della stessa età tranne tre. Abbiamo quasi tutti la stessa mentalità e quindi ci intendiamo molto. Gioco a calcio perché mi sfogo molto, mi tengo anche molto in forma e la cosa più importante perché sono appassionato. Gioco da quando ho 5 anni e bene o male sono fortino, però neanche a dire che sono un talento. Quando sono in campo divento un’altra persona, sfogo molto la rabbia sul pallone e un po’ di volte anche contro gli avversari, però sempre con rispetto verso gli avversari e sono sempre molto concentrato quando gioco perché non voglio mai sbagliare, però è normale che qualche volta si sbaglia, però vabbè sono felice lo stesso. Il calcio per me è tutto, una passione, fare amicizia, divertirsi, più o meno come una seconda vita.
Io sono felice perché la vita è troppo breve per essere tristi, è inevitabile passare dei momenti tristi nella propria vita, la felicità è diversa ad ogni individuo e molto soggettiva ma può allo stesso tempo accomunare un gruppo di persone. Riassumendo il tutto per quanto mi riguarda, se qualcosa ti rende davvero felice falla, meglio pentirsi di avere fatto qualcosa di sbagliato che avere il rimorso di non averlo fatto. Per esempio, io la felicità la trovo semplicemente passando del tempo libero con degli amici e delle amiche, ma anche facendo sport, andando in moto e molto altro, infatti spero che arrivi in fretta l’estate per arrivare all’apice della felicità, ovvero avendo del tempo a disposizione per impiegarlo in ciò che più mi piace.
Io sono felice quando ripenso a tutte le difficoltà che in famiglia abbiamo dovuto superare, passo per passo, senza arrenderci mai e senza abbatterci. Oppure tutte quelle volte che mi sono sentito dire di mollare, perché tanto non avrei mai raggiunto un obiettivo. Sono felice ogni volta che dimostro che non ci sono limiti ai propri sogni, basta non arrendersi e dare il massimo per raggiungerlo nonostante ci sia sempre qualcosa o qualcuno che cerca di impedirtelo.
Io sono felice quando vado con la mia YZ perché è un momento nel quale incontro i miei amici, perché mi sento libero e diverso dal solito. Mi piacciono quelle serie di curve infinite, che finiscono sempre prima di un salto, per poi ricominciare ancora. In questi attimi provo delle sensazioni indescrivibili, solo percepibili da alcuni individui.
Io sono felice quando esco con i miei soci, facciamo cazzate, stronzate, ridiamo e scherziamo. Anche quando facciamo i bigoli con le moto truccate, dove facciamo gli (parola incomprensibile) o le gare in strada in mezzo alle macchine che ci suonano contro o le persone che ci urlano dietro. Noi ci divertiamo così, e ci piace, siamo fatti così. Ogni sabato sera andare in discoteca per divertirsi, a fare a chi si fa più tipe e per (parola incomprensibile) e spaccare il posto. Ora come ora non posso fare le cazzate che facevo al sabato sera per il semplice fatto che ora sono felicemente impegnato con una ragazza più grande di me e mi rende felice stare con lei. Questo sono io, anzi queste cose mi rendono felice, mi sento me, libero, esco fuori il mio lato nascosto ed il mio vero me, grazie ai miei amici e alla mia ragazza.
Io sono felice quando guido la mia moto, perché mi sento libero, perché sento che niente potrà fermarmi…fino a quando non entra la riserva
Io sono felice quando il sentiero inizia ad inclinarsi creando quasi un muro, e sento l’adrenalina arrivare nel cervello. Ci sono due semplici parole “o cazzo”. E mentre scendi diventa più stretto, sconnesso e senti i copertoni che nelle strette curve, in mezzo agli alberi, si aggrappano al terreno. Sono felice quando arriva la roccia che ti regala un salto oppure quando la traiettoria perfetta ti viene quasi naturale. Sono felice quando nei sentieri pieni di sassi senti la bici che quasi vola su di essi e senti il respiro che piano piano inizia a mancare. Sono felice quando arrivo in fondo e finalmente metti il culo sulla sella con le braccia e le gambe stanche e batti il cinque ai tuoi compagni di discesa e come ciliegina sulla torta l’ultima impennata.
Io sono felice quando sto con le persone a cui voglio bene, quando a casa va tutto bene e i miei familiari stanno bene. Anche quando ci sono problemi, cerco di risolverli per tornare ad essere felice, oppure quando si litiga con qualcuno cerco sempre di risolvere il problema, perché io non mi sento felice quando litigo con le persone a cui voglio bene. Io sono felice anche quando penso a mio zio che non c’è più, sperando che ora sia in un posto migliore. Sono felice anche pensando al passato, a tutti i bei ricordi e alle difficoltà superate.
Io mi sento felice quando mi metto il casco…quando mi metto il casco non sono più io, sono un’altra persona. Partiamo dal presupposto che è la mia valvola di sfogo, quindi quando mi metto il casco tutto il nervoso, l’incazzatura e le sberle che dovrei tirare a qualcuno volano via…quando sono in moto io mi sento libero, libero di fare tutto quello che voglio, non mi ferma nessuno se si rompe Alyssa (la mia moto, una delle tante), o devo fare benzina, neanche dei carabinieri ho paura quando sono con lei…perché lei riesce a farmi sparire in un secondo, però non vado in moto quando sono troppo nervoso, rischierei di farmi male e non ne vale la pena, quasi nessuno ha la passione per come ce l’ho io, io potrei stare ore e ore a guardarla, lucidarla, sistemarla. Quando sono incazzato vado giù e le guardo come fossero l’unica cosa al mondo. Oltre ad andare in strada faccio anche lo stuntman, anche esso mi fa sentire veramente me stesso e soprattutto non essendo facile quando faccio nuove figure mi sento un bambino che è entrato al Toys Center per la prima volta. Mi sento più bravo di qualcuno, anzi più forte di qualcuno, perché non puoi lasciare tutto alla prima caduta sennò a quest’ora non camminavi…Sii forte sempre, e non ci riesco non esiste, sono tutte paranoie del c…
Io sono felice quando vado in moto. Molti pomeriggi ci vado perché mi fa stare proprio bene. Solo io e lei, immersi nella natura e quando la spengo nel bosco c’è una pace che altrove non trovi: il cinguettio degli uccelli, l’acqua che scorre, il rumore delle foglie quando si alza un po’ di vento. Quando vado in moto mi libero da tutti i pensieri ed è l’unico momento che sono spensierato.
Io sono felice quando dopo una lunga giornata tra i banchi di scuola torno a casa e trovo la ragione del mio benessere, cioè la mia moto. Che pur essendo piccola, e per alcuni solo un pezzo di ferro, per me è la valvola di sfogo. Quando ci salgo entro nel mio mondo, dove ci sono solo io e penso a divertirmi e a sfogare tutto il nervoso accumulato durante il giorno. Una volta salito, è come spegnere il cervello e accendere quella parte che mi permette di pensare positivo, così una volta arrivato a casa dopo un giro che può essere veloce o lungo, sono come nuovo. Ad esempio in questo periodo che purtroppo sono senza moto è difficile perché non riesco a sfogare a pieno tutto quello accumulato, mi accorgo da solo che senza moto non è lo stesso perché sono ancora un po’ nervoso. Non so se la moto possa rendere felici davvero, però nel mio piccolo è così.
Io sono felice quando entro in casa dei nonni. Il calore di quella casa mi avvolge e mi sento quasi come cullata, al sicuro…protetta, nulla può accadere in quel posto. L’unica cosa che m’importa è dar sfogo ai miei pensieri perché so che sarò ascoltata in quella casa, compresa e sicuramente aiutata quando possibile. Quello è il mio posto. E quel posto ha un profumo…un profumo dolce e coinvolgente, attenua i miei tormenti. Ora capisco: non è che mi renda tanto felice entrare in un edificio, ma le emozioni che provo entrandoci: spensieratezza e serenità. Sono questi gli ingredienti adatti a me; mi servono per sentirmi una persona migliore, completa. È tutto temporaneo, ma mi sento me stessa. È tutto temporaneo, ma mi sento motivata. È tutto temporaneo e sono felice.
Io sono felice quando prendo il treno; durante il viaggio mi emoziono ricordando la mia vecchia vita e pensando che poco dopo rivedrò tutti i parenti e amici conosciuti durante la crescita.
Io sono felice quando scendo dalla cabinovia, quando si stanno per aprire le porte e sei ansioso ma poi quando vedo tutto quel bianco mi sento bene. Mi sento in un mondo diverso, circondato tutto dal bianco, tutto ovattato, il suono dello scarpone che schiaccia la neve fresca. Quando attacco la tavola ai piedi e sono sulla neve fresca, che assomiglia a polvere e lasci la tua traccia nel nulla tutti i problemi svaniscono.
Io sono felice quando vado in bici, perché in quei momenti mi sento libero, esploro il mondo con la mia piccola mountain bike. Affronto salite, discese, ostacoli. Mi piace sentire il vento in faccia, sono orgoglioso di me stesso quando riesco ad arrivare in posti difficili. Ho sempre in testa nuove avventure da fare.
Io sono felice perché penso non mi manchi nulla, ho tutto ciò che mi serve: una famiglia che mi vuole bene, un ragazzo che c’è sempre per me, degli amici di cui posso fidarmi. Sono convinta che la felicità stia nelle piccole cose, una carezza, un compagno che ne aiuta un altro, una madre che quando torno a casa da scuola mi fa trovare sempre il pranzo pronto. Ormai siamo sempre più convinti che per raggiungere la felicità dobbiamo compiere gesti estremi, quando invece basta poco. La frase che si sente sempre nelle pubblicità e nei film “la felicità sta nelle piccole cose” è vera ed io ne sono convinta. Non riesco a capire tutti quei ragazzi che non riescono ad essere felici anche se hanno tutto, forse il problema è proprio questo, non sono abituati ai gesti che rimangono anche nel tempo, alle cose importanti, noi trattiamo tutto con superficialità. Non attribuiamo più un valore a ciò che ci circonda e probabilmente è proprio questo che a me manca: la semplicità nel vedere anche negli altri la felicità nel compiere i piccoli gesti.
Io sono felice quando riesco a rendere gli altri vicino a me felici, cioè farli sentire al sicuro, farli ridere, dimenticare i loro problemi perché secondo me la vita è un dono prezioso che Dio ci ha dato, quindi non la dobbiamo sprecare in cose insignificanti. Facendo queste cose sono felice perché ho una sensazione che non riesco a spiegare. Secondo me dobbiamo sfruttare la vita al meglio facendo del bene, ma non solo a quelli che ci conoscono ma a quelli che non conosco anche se non mi conosceranno mai non importa perché sono felici quindi lo sono anch’io.
Io sono felice quando posso giocare a basket senza pensieri perché quando prendo la palla in mano mi scaccia tutti i pensieri negativi che ho nella testa e li trasforma in pensieri positivi, quando entro in campo dopo una brutta giornata ne esco felice comunque.
Io sono felice quando riesco a fare quello che voglio fare e ottenere un successo, perché ho passato molto tempo a essere considerato e a considerarmi un incapace, e riuscire in qualcosa mi da felicità.
Io non sono felice quando non sono me stessa, quando mi obbligano a diventare un’altra persona e faccio fatica ad aprirmi mostrando veramente chi sono. Ho paura di essere usata e di non essere apprezzata per quello che sono ma sono stanca di mentire e di nasconderlo.
Io sono felice quando ascolto una canzone che mi piace. Sì è banale, è vero, ma le canzoni sanno trasmettere ciò che magari non si riesce a esprimere. Riescono a rispecchiarti in un certo momento. Quando poi ascolta una canzone, almeno per me, è come se si venisse trasportato in un mondo parallelo in cui i problemi, la gente, che il più delle volte è fastidiosa, stupida, scontata, se ne vanno, rimangono sospesi mentre si è lì con le cuffie. La musica ha un effetto terapeutico anche, fa sentire meglio e soprattutto fa rilassare. È come se avesse il potere di mettere in pausa la vita che il più delle volte ha bisogno di essere messa in pausa da tutto. Permette di esporre, anche solo per 4 minuti, le proprio fragilità, debolezze, sentimenti e questo lo fa indipendentemente da chi tu sia. Ti espone ma lo fa con delicatezza e pacatezza. E a colte ti rincuora. Rafforza. Per le parole che usa, per il tema di cui “parla”. Ti “culla” e a meno che tu non abbia una persona che lo faccia, la sostituisce.
Io sono felice quando posso stare senza pensieri, quando esco con i miei amici o anche a casa da sola. Sono felice quando non ho preoccupazioni per la testa, quando non ho orari da rispettare o cose che devo fare. Sono felice quando posso stare tranquilla, quando nessuno mi chiama al telefono e posso chiudere gli occhi e riposarmi, non pensare ai problemi perché li ho già risolti tutti e posso tirare un respiro di sollievo. Quando non devo avere l’ansia di studiare perché il giorno dopo ci sarà una verifica. Sono felice quando posso essere me stessa ascoltando una canzone che mi piace, ballare in giro per casa senza pensare che qualcuno mi possa vedere e guardare male. Sono felice quando sono a casa con il mio migliore amico e possiamo fare gli stupidi senza che i miei genitori mi dicano di abbassare la musica e urlare le nostre canzoni preferite. Sono felice quando faccio qualche cavolata, perché mi sento libera di fare quello che voglio nella mia vita. Sono felice quando so di non avere un limite, perché so che posso essere chi voglio, quando voglio e per quanto voglio. Sono felice, quindi, quando sono libera.
Io sono felice quando vivo, quando qualcosa di nuovo mi sconvolge e mi fa provare emozioni sincere e pure. Sono felice anche quando non lo sono perché ho sempre qualcuno a cui aggrapparmi che è in grado di riportare la speranza nella mia vita. Non mi importa di sbagliare affidando la mia felicità ad altre persone, perché per tutte le spine che mi feriranno ci sarà una rosa con il suo dolce profumo. Sono felice perché non sono sola.
Io non sono felice perché si muore. Possiamo convincerci di migliorare la nostra condizione, fin dalla giovane età: studiare, lavorare, impegnarci. Ma la fine è uguali per tutti e i nostri sforzi non hanno più valore, se non per gli altri.
Io sono felice quando parto per una nuova avventura che sia per un lungo periodo o solo per pochi giorni. Quando vado a visitare un nuovo paese e mi immergo nella cultura, nel cibo e nelle tradizioni. Fare questo, molte volte, cambia il mio punto di vista delle cose e delle persone. Quando ritorno da un viaggio, difatti, sono felice perché cambia la mia visione del mondo.
Io sono felice quando vado nel garage di casa di mia nonna e mi metto a modificare il mio motorino con i pezzi più abusivi che trovo. Questo non lo faccio per trasgredire la legge ma lo faccio perché amo le moto, i motori e lo faccio anche per renderlo unico. Che mi rappresenti. Quindi a volte cambio pure le grafiche rendendolo ancora più speciale. Tutto questo mi rasserena e mi fa stare bene.
Io non sono felice. La felicità è una cosa effimera, quasi evanescente. Da un apice di gioia poi cosa ne rimane, se non un vuoto incolmabile che lascia come una schiuma acida in bocca. Secondo me la felicità è un malocchio; quando te lo senti, come le lancette che schioccano puntualmente sulla mezzanotte, una cosa brutta rovina la magia, facendo sgretolare il castello di carte costruito così duramente.
La felicità è come una maschera che dobbiamo indossare ogni giorno, per non far cadere l’attenzione su se stessi, perché se cela togliessimo, poi, cosa succederebbe? La persone avrebbero paura di me? Oppure io avrei paura di mostrare me stessa alle persone? O è solo il timore della solitudine che mi blocca?
Se ci facciamo caso tutto gira intorno alle persone. Esse ti possono dare gioia/felicità: da un complimento inaspettato, dall’accettazione di un progetto; ma possono anche distruggerti l’anima con un insulto, per invidia o solo perché ne hanno voglia, per “divertirsi”.
Ogni persona contempla questa fasulla felicità, sentendosi potenti nelle loro zone di conforto. Che invidia provo per queste persone, sarebbe bello avere un posto o una persona sicuro dove tornare ogni giorno, rimanendo sempre se stessi. Questa sarebbe la felicità, ma come posso se in ogni luogo non mi sento io, se esprimendo le mie idee vengo derisa? La felicità, secondo me, non esiste, è solo un’illusione, creata dalla nostra mente per staccare questa sensazione di sofferenza che ci circonda.
Io sono felice perché per troppo tempo sono stata in fondo al mare, in apnea. Poi, un giorno, per un attimo ho guardato su, e mi sono ritrovata in superficie. In quel momento ho capito cosa mi stavo perdendo e che, ogni tanto, bisogna guardare in altre direzioni.
Io non sono felice quando arriva quel periodo buio della vita in cui sembra andare tutto storto, in cui ti sembra di cadere e non riuscire più a rialzarti dal fondo. Non sono felice quando penso al male che ho ricevuto senza delle vere ragioni, quando sono stata buttata giù da tutto, anche quando il vento volava dalla parte sbagliata e faceva volare via le mie buone intenzioni. Il vento mi è sempre stato contro, non ha mai girato dalla parte giusta, dalla mia parte.
Io non sono felice perché ieri sera ho scoperto che per mia nonna non c’è più niente da fare. L’anno scorso abbiamo scoperto che ha un tumore. Ha 84 anni ma è la donna più forte che io abbia mai visto. Nella mia vita è la mia roccia, senza di lei non so come vivere. Io mi chiedo dove c… è Dio in queste situazioni, non può portarla via ora. È l’unica nonna che mi rimane, gli altri non li ho conosciuti. Lei non lo sa quindi io nei suoi confronti devo essere forte. Quando sto da sola crollo. Quando se ne andrà, bè, sarà la mia stella più bella e luminosa in un cielo buio e nuvoloso.
Io sono felice quando mi sfogo con un sacco di boxe. Sì, trovo felicità nella fatica. Perché sì c…, dopo tanta fatica per arrivare al tuo obbiettivo è un tuo dovere guardarti alle spalle e dire: “ne è valsa la pena”, e sorridere a tutti quegli s… che ti dicevano non ce la farai mai. Sono felice quando il mio cuore batte, la fronte è sudata e il mio pugno prende il sacco con tutta la rabbia e forza che ho in corpo. Spesso la felicità non è per forza uno strumento o un oggetto. Nel mio caso è uno sport. La kick boxe è un misto di forza, dolore, fatica, però anche si soddisfazioni e gioie.
Io non sono felice perché non riesco ad esserlo. Per quanto io mi sforzi sono incapace di provare qualsiasi emozione al di fuori della rabbia. A volte ho voglia di scappare da tutto e smettere di lottare contro me stessa, dato che tutto ciò che riesco a ottenere è solo una rabbia che mi lacera e divora come una malattia. Mi sento come rinchiusa in una stanza, per quanto io urli la gente non riesce a sentirmi, ma quando la rabbia prende il sopravvento sulla mia apatia, solo in quel momento, la gente mi sente, e sente quanto io possa essere cattiva e ai loro occhi sembro solo un mostro. Forse hanno ragione, forse sono un mostro, e magari è proprio per questo che sono incapace di essere felice.
Io non sono felice perché non ho ancora trovato il mio equilibrio. Non metto in dubbio che nella mia vita ci siano cose belle e momenti felici, però ancora non sono riuscita a conoscermi al 100% e a convivere con il mio carattere. Ogni giorno scopro nuove sfaccettature del mio carattere, spesso non mi piacciono ma ci vuole tempo per poterle migliorare. Al momento sono instabile, in bilico tra ciò che può rendermi felice e ciò che può “distruggermi”, sono fragile e vulnerabile, mi rendo conto sempre di più di come piccoli avvenimenti che scatenano piccole emozioni nelle altre persone in me vengano amplificati in modo incredibile. Ho ancora molta strada da fare per trovare il mio equilibrio, per non rischiare di crollare da un momento all’altro, forse devo pensare meno, vivere di più. Forse devo pensare meno alle conseguenze e buttarmi di più nelle cose o forse devo semplicemente essere meno esigente con me stessa, smetterla di voler arrivare alla perfezione, perché non ha senso cercare qualcosa di irraggiungibile.
Io sono felice quando mi sento amata da qualcuno, quando sono con tutti i miei familiari in molte occasioni sono felice. La vera felicità. Dico vera felicità perché in molte cose fingo di essere felice per non rispondere a tutte le domande che sicuramente mi pongono. Sarebbe bello essere sempre felici, ma la vita è fatta per momenti di felicità e momenti di tristezza e di falsi sorrisi. Nella vita dire sempre le cose come stanno non è la migliore soluzione. Tutti sempre pronti a giudicare, a puntare il dito, se sei così non va bene, troppo felice sei strana, troppo sincera antipatica e così via. La vita deve essere un mix di felicità e tristezza, solo così si può vivere con serenità- la mia felicità, per esempio, si manifesta quando sono con le persone che amo, con la famiglia che amo con tutto il mio cuore e dalle piccole gioie (poche) che mi capitano nella vita, tutto il resto mi irrita e basta, ma per piacere ad altre persone non dico niente, altrimenti rischio di restare sola, una cosa che nessuno desidera. I falsi sorrisi invece si manifestano quando fingo di amare una persona, che mi piace un regalo o altro.
Io non sono felice perché sono un problema vivente. Sì esatto proprio un problema di quelli che nessuno riesce mai a risolvere come la depressione, l’autolesionismo, l’anoressia e la bulimia. Non sono felice per la vita che mi ritrovo, sono un accumulo di stress, rabbia e lacrime. Uso il nero per esprimere tutto il vuoto che provo, i miei problemi mentali non aiutano i miei attacchi di panico, non aiutano di certo le persone a starmi vicino. Immaginate di essere l’unica rosa nera tra migliaia di rose bianche, non vi sentireste a disagio, osservati, deboli e troppo visibili? Ecco, anche se è bello distinguersi dalla massa, questo comporta anche molto altro. Probabilmente tutto questo non avrà un senso logico ma è come realmente mi sento io. Sono forte ma allo stesso tempo debole, vulnerabile e fragile. Credo che questo basti per far capire che la mia vita fa schifo. Ogni maledetto istante desidero di morire ma sorrido a cattivo gioco.
Io non sono felice perché sono nata nel secolo sbagliato. Mi fa schifo. Non lo sopporto. I miei idoli sono tutti morti. La vera musica è morta. Le persone sono peggiorate, in realtà non posso saperlo però credo che fino agli anni ’90 il comportamento delle persone fosse diverso, non so, più rispettoso. Con questo non dico di odiare tutti i miei amici però non lo so neanch’io esattamente.
Io sono felice quando mi sono sfogata per far scivolare via la rabbia da me. Con parole contro qualcuno (nello sport) o contro qualcosa. In sostanza quando sono libera di essere spensierata e di ridere. Quando sono in compagnia della mia migliore amica e posso sclerare su un fatto successo nella giornata. A parte che io sclero anche con mio padre, mia madre e mia sorella, a momenti anche con il mio gatto, anzi, a volte lo faccio per il semplice fatto che sono a casa da sola e l’unico che mi “ascolta” è lui.
Io sono felice quando passo il tempo con le persone a tengo molto.
Io sono felice quando vado in Cina, perché quando vado là posso andare a vedere i miei parenti e passare un po’ di tempo con loro. Ogni volta che vado in Cina i nonni invecchiano e gli crescono i capelli bianchi.
Io sono felice perché so di aver al mio fianco delle persone che mi vogliono bene e su cui posso sempre contare. Non è facile avere degli amici così speciali e soprattutto riconoscerli. Mi ritengo fortunata, perché so che una fortuna come la mia non ce l’hanno tutti.
Io non sono felice quando la notte sogno. Cosa sogno di preciso? Semplicemente persone ed elementi di qualche episodio che mi ha scosso e mi ha creato tanta tristezza. La notte per me è un tempo che passa veloce, anche troppo, ma quando sogni sembra non finire più; sembra che il sogno sia tutto inutile ma poi ti svegli e lì arriva la tristezza di quei momenti vissuti, le emozioni, gli abbracci di tanti anche falsi che cercano di consolarti, ma penso che solo tu puoi consolarti, cioè superare quel momento per poi trovare una normalità nel vivere e nel trascorrere quel tempo della notte velocemente e serenamente. La notte crea inquietudine, ansia e tristezza, quindi passarla velocemente senza sognare ma semplicemente dormendo è la cosa migliore per affrontarla.
Io sono felice quando sono con il mio fidanzato, sono così a mio agio, sono spensierata, è la cura per ogni male e riesco ad essere totalmente me stessa, senza paure. Questa cosa mi rende serena, mi riempie il cuore di allegria e amore. Ogni momento passato con lui è un momento unico ed indimenticabile, al suo fianco io non smetto mai di sorridere. La felicità è difficile da definire e non credo sia una cosa per tutti. È forse anche una cosa soggettiva e per me la felicità è aver incontrato una persona con cui possa vivere attimi veri, senza teli, trasparenti ed essersi mostrati in tutto e per tutto per quello che si è senza difficoltà.
Io sono felice quando vado in palestra per allenarmi a pallacanestro, perché mi sento libera, in un altro mondo, mi disconnetto da tutti gli altri problemi, è anche un mezzo per sfogarmi. Sono ore di allenamento/partita che mi producono adrenalina allo stato puro. È uno dei pochi momenti della settimana che mi rendono felice e quando finiscono questi “attimi” torno alla mia vita quotidiana. È come camminare su un filo: stai in ansia per la paura di cadere, ma in realtà quando cadi vai in un altro mondo.
Io sono felice quando riesco a raggiungere gli obiettivi che mi pongo. Non parlo di obiettivi grandi e immensi, anzi, sono quelli piccoli che riescono a strapparmi un sorriso. Sono felice quando? Quasi sempre. Ogni giorno realizziamo un obiettivo ma non ce ne rendiamo conto. La domanda che va posta non è quando o il perché si è felice o meno, ma è il perché bisogna domandarcela quando la felicità va vissuta e goduta ogni giorno. Io sono felice quando riesco a cogliere i lati positivi di cose negative.
Io sono felice perché dopo un periodo nel quale credevo fosse tutto buoi e orribile è arrivata la luce. Era un periodo nel quale non capivo la mia vita e del perché era tutto un susseguirsi di delusioni, di pianti nella notte, di occhi gonfi e tristi che urlavano aiuto. Sì sono felice perché grazie all’aiuto dei miei famigliari e delle mie amiche sono riuscita a rialzarmi. Non è da tutti riuscirsi, verrebbe naturale diventare invisibili, sprofondare nella malinconia. Io vivo con la frase di Leopardi che è: “la felicità è solo un intervallo tra un male e un altro”, ed è vero perché dopo tutta la tristezza che ho vissuto, ora le felicità fa parte della mia vita e ne sono felice.
Io sono felice quando riesco a rendere felice qualcun altro. Vedere la felicità nel viso di qualcuno e sapere che sei stato tu a renderlo così ti fa sentire in pace e ti da una soddisfazione enorme, almeno per me.
Io sono felice quando sto con le persone a cui voglio bene perché per me la felicità è fatta di momenti. E i momenti migliori ce li ho con le mie migliori amiche e con la famiglia. Con loro sono felice perché posso essere me stessa senza essere criticata, far cavolate, ridere e scherzare. Quindi per me la felicità è questo: essere libero di essere se stessi e di farlo con le persone con cui vado d’accordo.
Io sono felice quando sto con i miei amici. Mi diverto un sacco con loro giocando alla playstation, perché facciamo arrabbiare i compagni di squadra o gli avversari e ci divertiamo a prenderci in giro e vedere le loro reazioni. Mi diverto molto anche quando facciamo le nostre uscite nel periodo di capodanno perché usciamo a sparare petardi e fuochi d’artificio di grosso calibro perché facciamo sempre incazzare un anziano che abita vicino alla nostra zona e ci divertiamo a vedere la sua reazione.
Io sono felice quando parlo con i miei amici, perché mi piace ridere, scherzare; quando giochiamo alla playstation e il momento più bello anche quando usciamo perché ci riuniamo tutti assieme e facciamo battutissime che per noi c’hanno senso e ridiamo a crepapelle. Io sono felice quando sono in compagnia sia con gli amici, con la famiglia, con la fidanzata, con mio nipote. Quando sto in compagnia con la mia fidanzata sono ultra mega felice perché come tutti i ragazzi ci si diverte a stare assieme a ridere quando la prendo un po’ in giro, quando mi fa il solletico, ma il momento più bello è quando la bacio, lì che sono veramente felice perché provo emozioni che nessuno può provare oltre a me e a lei…invece quando sto con la famiglia si fa di tutto si ride si scherza, si fanno le battute divertenti e rido come se non ci fosse un domani. Devo aggiungere che quando gioco con gli amici e alcune volte facciamo arrabbiare un nostro amico ed inizia a sclerare lì ci facciamo delle risate pazzesche proprio da perdere il fiato da quanto ridiamo. Devo dire che quando sto con mio nipote non è che non sono felice ma di più perché lui è la mia felicità. Ridere, scherzare con lui è una cosa fantastica perché il legame che abbiamo io e lui è strettissimo. Quando lo prendo in giro per ridere lo fa pure lui, poi ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere come due stupidi. Diciamo che la mia felicità c’è sempre in qualsiasi caso anche quando ero piccolo con le mie sorelle con mia madre, mio padre ridevo, scherzavo, ero e sono felice.
Io sono felice quando tutto fila per il meglio. Per esempio quando sto saldando un pezzo metallico e vedo che la saldatura sta venendo bene, continuo e la saldatura continua a venire per il meglio. O magari sto allargando delle forcelle di una bicicletta per farci stare una ruota, noto che non ci sono problemi e continuo; finito di allargare prendo la ruota e si infila alla perfezione tra le forcelle. O ancora sto guidando un veicolo auto-costruito e mentre lo testo non noto guasti, né rotture, né malfunzionamenti. Sono felice anche quando sto tornando da un viaggio in treno con cambio con l’autobus e arrivato in stazione mi accorgo di essere in coincidenza col bus. In queste situazioni sono felice perché non essendosi verificati inconvenienti non ho dovuto rimediare alle conseguenze, e ciò mi rende felice. Ma ciò che mi rende ancora più felice è stare con gli amici e con la famiglia perché insieme ci divertiamo e ci aiutiamo nelle difficoltà.
Io non sono felice perché non posso più fare motocross che è sempre stato una costante nella mia vita da quando avevo 4 anni. Inoltre non sono più in contatto con molte persone che ho conosciuto in pista.
Io sono felice quando vado al cinema con i miei amici e prima di entrare al cinema stiamo un po’ fuori a parlare e a ridere. Poi quando entriamo anche se il film non è belle noi ci divertiamo comunque perché magari facciamo battute e ridiamo.
Io sono felice quando sto con i miei amici, solitamente non siamo mai in molti e nonostante tutto ci divertiamo lo stesso. Quando siamo meno del solito non sappiamo mai cosa fare o dove andare e alla fine andiamo sempre nel solito posto; probabilmente l’unico o uno dei pochi posti dove stare del paese.
Io sono felice quando gioco a calcio perché questo mi permette di sfogarmi, di non pensare alla scuola e a tutti i problemi al di fuori di quel rettangolo verde. Questo sport mi fa provare emozioni, sensazioni e adrenalina che niente e nessuno riesce a darmi.
Io sono felice quando ricevo affetto. Per me questa è una risposta generale e tutte le risposte che non contengono questo messaggio sono sbagliate. Gli hobby servono per combattere la noia, i soldi per tutte le cose materiali. La felicità è data solo dall’affetto.
Io sono felice quando faccio ciò che mi piace, quando sto bene, quando non ho problemi, quando tutto va bene. Io sono felice anche quando ciò che faccio riesce bene. Io sono felice quando miglioro in qualcosa.
Io sono felice quando torno da scuola oppure da qualsiasi altro impegno, l’essere liberi, anche per poco tempo, da quegli obblighi imposti da altre persone, il poter stare con la mia famiglia, i miei amici, il poter scegliere cosa fare, tutte queste cose anche se piccole possono per poco sollevarti da quel carico di responsabilità legato alla mia persona fin dal momento della mia nascita, trasportarti immediatamente nei nostri pensieri, dove non esistono vincoli o leggi.
Io sono felice quando guardando un film riesco a staccarmi dalla realtà e dalla vita quotidiana immedesimandomi nei personaggi o nelle scene.
Io sono felice quando gioco a calcio. Prima sento adrenalina carica. Il rumore dei tacchetti sul pavimento, i discorsi del mister, la carica dei compagni. Appena si entra in campo tutte quelle emozioni si trasformano in felicità e libertà. Le ginocchia sporche di fango, le cavalcate sulla fascia, il cross in mezzo e il goal in quel momento sono la persona più felice del mondo ma non è paragonabile alla felicità di una vittoria che sia la prima o la centesima. La felicità e la gioia ti rendono il capo del mondo per qualche minuto.
Io sono felice perché al mondo ci sono persone che mi amano e mi apprezzano per quel che sono . perché faccio quello che mi piace fare come ad esempio andare in moto con i miei amici e frequentare la nostra compagnia. MOTO + AMICI = AMORE UNICO. Mi piace un sacco anche quando impenno e mi escono bene con alcune persone che di solito sono “fotografi” che mi fanno le foto e poi riguardandole mi fanno una sacco felice.
Io sono felice quando sto con i miei amici, con loro mi diverto sempre, sia quando gioco con loro online, sia quando andiamo in giro in moto, la maggior parte del tempo la passiamo ne campo da calcio vicino a casa mia, giochiamo a calcio o ci scambiamo le moto a vicenda oppure cazzeggiamo inventandoci qualche cosa da fare. I momenti più belli che ho passato con loro sono stati a capodanno e quando dopo aver preso la patente siamo stati tutto il giorno in moto conoscendo nuovi posti e anche strade con dei panorami bellissimi.
Io sono felice quando sono in compagnia o esco con i miei amici. Di solito ci ritroviamo a casa di qualcuno o in qualche posto dove possiamo stare tranquilli, molte volte usciamo anche a farci giretti in moto. Restare con gli amici mi fa sentire felice perché ridiamo, scherziamo, usciamo a divertirci in moto che mi fa staccare dalla quotidianità.
Io non sono felice perché sono una persona fin troppo sensibile. La minima cosa mi offende dentro. Un dolore che mi porto dietro da troppo tempo. Ovviamente, per fortuna, ho anche momenti di felicità con i miei amici. Ma sono sempre in ansia ogni istante.
Io sono felice quando sono in compagnia di amici e amiche che so già che mi faranno divertire e perciò quando sono con loro mi sento unito, io so già che con loro non ci si annoia mai e si va sempre avanti anche nei momenti più difficili.
Io sono felice quando sto con i miei amici. Siamo tutti pazzi e ci divertiamo di brutto a fare enduro nel bosco, ma la cosa più bella è scambiarsi il “mezzo” provando un’esperienza diversa di guida. Poi io non so se gli altri si divertono come me, ma io quando andiamo nel bosco mi sento felicissimo perché sono libero e non c’è nessuno che mi dice cosa devo fare. Il fatto di essere libero io lo associo alla velocità e all’adrenalina che mi esplode nel corpo quando faccio dei salti o passo veloce in qualche sentiero stretto.
Io non sono felice. Perché facciamo schifo. Vivi in un bellissimo mondo e tu lo tratti come una m… Piccolo, viscido mostro, strisci alla ricerca di distruzione. Piaga della terra. Vergognati!
Io sono felice perché ogni giorno che mi sveglio penso sempre in positivo, perché ho degli amici fantastici di cui mi posso fidare e che mi faranno sempre sentire il migliore. Sono felice perché non ho mai provato la vera tristezza, perché ogni giorno penso che sia sempre il migliore di tutti e poi ho una migliore amica che è la più stupida e divertente di tutte le persone del mondo e anche un migliore amico che non mi abbandonerà mai, quindi come mai poteri essere triste.
Io sono felice perché sono riuscito a trovare le persone giuste con cui stare, con cui sono felice quando le vedo e non mi pesa la loro presenza.
Io sono felice quando mio fratello mi chiede di aiutarlo, sia quando si tratta di un compito scolastico che quando mi chiede un consiglio di qualsiasi tipo. Perché mi fa pensare che lui ha bisogno di me, e questa è una sensazione molto bella che mi rende felice. Mi fa anche pensare che gli interessa il mio parere, quindi significa che per lui sono importante e che mi vuole bene. I consigli che do a mio fratello li considero come qualcosa che prova che siamo molto legati, anche perché lui ricambia la cosa, spesso è lui a dare consigli a me.
Io sono felice perché, nonostante tutto, io…sono felice di ciò che sono. Sono felice delle mie scelte, perché sono le mie. Sono felice delle persone che ho accanto. Sono felice perché sono serena. Sono felice perché sono spensierata. Sono felice perché ho un ragazzo che mi ama perché sono A., perché sono io. Sono felice perché ho una famiglia che mi supporta in ciò che faccio. È come dire, “tutto a posto”, se qualcosa va storto, ma piano piano si sistema tutto. La vita è piena di alti e bassi. Ci sono i momenti felici e i momenti tristi. L’importante è riuscire a rialzarsi dopo una caduta, dopo un brutto momento e tornare con il sorriso, il più bello di sempre. La vita è fatta di queste cose. Le cadute, i graffi, le cicatrici, le foto, i ricordi, ci rendono quello che siamo: perfetti nella nostra semplicità.
Io sono felice perché so di poter contare su persone che sento vicino se mi sentirò triste, sono felice perché non mi manca niente, certo mi piacerebbe avere molte più cose, ma poi alla fine perché desiderare altro se quello che hai ti rende felice? Sono felice perché sto vivendo la mia vita e nuove esperienze belle e brutte, sono felice perché ho 16 anni e il sorriso non me lo toglie nessuno, sono felice perché… c---- la vita è una, perché sprecarla stando a piangere?
Io non sono felice quando dormo, poiché durante il sonno non si può controllare ciò che si fa, ciò che si immagina e soprattutto non si controlla il tempo, o meglio si perde la cognizione di esso. Il non poter controllare il corpo e la mente quando si dorme rende l’uomo uno schiavo del sonno, questo mi rende infelice da un lato, mentre dall’altro penso alla mattina, in cui sei riposato. L’infelicità, quindi, può condizionare una successiva felicità, resto convinto del fatto, però, che durante la dormita sono felice anche se non me ne accorgo.
Io sono felice quando la mattina mi alzo, perché ho voglia di iniziare un nuovo giorno con la speranza che succeda qualcosa di “bello” e di mangiare i biscotti al cioccolato perché mi piace quando li metto in bocca e inizio a masticare e dopo un po’ inizio a sentire il gusto del cioccolato.
Io sono felice perché ho accanto delle persone che mi vogliono bene e mi accompagnano durante la mia vita. Son felice delle mie scelte e son felice perché ho una ragazza che mi ama per quello che sono.
Io sono felice perché vivo in una famiglia fantastica che mi farà trascorrere 6 mesi in Canada l’anno prossimo. Negli ultimi anni sono stata felice per moltissime cose ma quello che non scorderò mai è quando il giorno del mio compleanno mia mamma mi ha fatto trovare sul tavolo della cucina l’iscrizione per frequentare sei mesi in Canada durante il prossimo anno scolastico. In quel momento il mio sogno nel cassetto si stava per avverare. La reazione a questa magnifica sorpresa è stata un pianto di felicità e sono corsa da mia mamma per ringraziarla. Molte volte sono stata felice per cose che mi sono successe ma che adesso non mi ricordo, invece quel giorno me lo ricorderò per sempre. Durante questo anno mi sono sentita molto felice in diverse occasioni perché sono riuscita a compiere diversi obiettivi che mi ero posta: come diventare un volontaria della Croce Rossa, di andare a tutti gli allenamenti o anche di non avere debiti. Mi sono sentita felice anche compiendo delle piccole azioni come offrire una cioccolata calda a una persona senza tetto.
Io sono felice quando viaggio. Amo viaggiare, e amo viaggiare per il viaggio in sé. Soprattutto quando lo vivi con gli amici diventa un continuo momento di felicità, creato dallo stare insieme. Viaggiare mi permette di liberare tutta l’energia positiva presente in me stesso, creando molte volte un’affinità con il luogo che sto osservando, in particolare se si tratta di un coloratissimo tramonto o di un paesaggio mozzafiato che vado immediatamente a rendere eterno fotografandolo. Amo viaggiare; perché amo la fotografia, ma non quella banale, quella scattata da migliaia di persone ogni giorno, amo le fotografie che quando le vedi non capisci se siano reali, infatti giornalmente non faccio foto, ma quando viaggio, la sacca che contiene la mia attrezzatura non manca mai. Amo viaggiare perché amo scoprire, scoprire nuovi luoghi, perché ogni luogo è unico e può darti sensazioni uniche, profumi, paesaggi stupendi e persone fantastiche. I luoghi ci (parola incomprensibile), i luoghi ci (parola incomprensibile); possono essere ricordati per sempre o essere dimenticati in un istante ma rimarranno sempre lì, a stupire ogni persona che li (parola incomprensibile).
Amo viaggiare perché… amo vivere.
Io sono felice perché intorno a me ho le persone che desidero veramente e che mi fanno sorridere anche nei momenti più difficili, mi aiutano nella mia crescita e la migliorano. Penso che ognuno di noi si meriti di vivere la propria vita con delle persone al fianco come le ho io.
Io sono felice quando la vita mi impone dei limiti. La felicità per me è riuscire a superare un proprio limite, sia personale che fisico. Riuscire a dare il 110% in una situazione qualsiasi, superare i miei rivali e raggiungere la vetta. La mia infelicità spesso sta nella consapevolezza di non aver dato il massimo. L’infelicità per me va a braccetto con l’insoddisfazione. Per essere felice nella mia vita, ora e per sempre, dovrò puntare sempre ad essere migliore di quello che ero.
Io non sono felice perché sono solo anche tra la gente. Come immerso in una bolla dove il tempo per me scorre lentamente. Vive in un mondo dove pare che nessuno tenga a me.
Io non sono felice quando ripenso a tutto quello che ho passato, preso in giro per il mio modo di parlare, l’altezza, il peso e la lontananza dai miei ormai vecchi compagni di elementari, da lì che sono arrivato a chiudermi in me stesso e non socializzare molto e a portarmi su delle “brutte” strade. Un esempio è il fumare, che, magari avrei iniziato lo stesso. Secondo la vera colpa della mia infelicitàè stata la poca presenza dei miei genitori, e il troppo legame con gente di merda che mia ha lasciato nel momento in cui ne avevo più bisogno. Ora invece sono felice, con pochi seri amici, ma veri, e con amici migliori anche se il passato mi ha logorato io…mi sono sempre rialzato.
Io sono felice perché nonostante la vita sia piena di variabili è da un po’ di tempo che ho imparato a “lavorare con risorse limitate”; in generale, ma riguardo alla felicità questo torna molto utile perché spesso le cose che possono rendere felici sono poche e difficili da trovare. Io sono felice perché quelle piccole cose che rendono felice io ho imparato a cercarle, trovarle e dar loro il giusto valore, per riuscire a sovrastare le cose che rendono tristi, che purtroppo sono molte e fin troppo facili da trovare.
Io sono felice quando nel periodo invernale posso partire per l’Aprica. Sono felice quando posso sciare e sentire quella bellissima sensazione di libertà e avere sempre l’adrenalina. Per me il paesaggio, le persone e i rifugi dell’Aprica mischiato con lo sci sono il paradiso.
Io non sono felice, almeno credo. Posso solo affermare che in quest’ultimo periodo della mia vita la mia soglia di felicità non sia all’altezza delle mie aspettative. Purtroppo ho iniziato l’anno nel peggiore dei modi e sono stata costretta a prendere decisioni determinanti il mio attuale stato d’animo. La fine della storia con il ragazzo con cui ero stata per un anno e mezzo ha compiuto in me tanta insicurezza, mi sono sentita disorientata, catapultata in una realtà completamente differente da quella a cui ero abituata. Sto soffrendo tanto ma spero di trovare presto la forza di andare avanti senza continuare a focalizzarmi sul passato, perché non è lì che sto andando. Quest’esperienza è riuscita, nonostante tanto dolore, a far scaturire in me un’istantanea voglia di cambiamento e di un buon inizio. L’obbiettivo che ho attualmente deciso di pormi è quello di promettere a me stessa che ce la farò e che riuscirò a voltare pagina; quando succederà avrò tante soddisfazioni e andrò avanti vittoriosa con la consapevolezza di avercela fatta.
Io sono felice quando mi alleno. Prima di ogni gara, entrando in spogliatoio, già sento l’emozione salire e afferrarmi lo stomaco; sento i brividi per tutto il corpo e, come se fossi già salito sul ring, immagino il mio avversario davanti a me, penso che dovrò essere più rapido, più attento, più potente rispetto a lui, penso alla mia preparazione fisica e mentale, penso a tutti gli sforzi che ho fatto per arrivare a quel punto, ma soprattutto penso a quanto tempo ho impiegato per essere arrivato a quel livello. Molta gente pensa che la Thai Boxe sia solo uno sport violento e senza nessun limite, invece è una disciplina che implica rispetto, per se stessi e per il proprio avversario, che insegna ad avere rigore. Poi c’è una parte della Thai Boxe che è l’aspetto che mi fa continuare questo percorso e cioè che bisogna avere: autostima, coraggio, determinazione, costanza, sicurezza in se stessi. Io credo di avere tutte queste capacità e per questo sono orgoglioso di me stesso e di questo fantastico sport. Penso che ci siano poche discipline che ti permettono di ricevere queste emozioni e lo consiglio a chiunque.
Io sono felice quando gioco a calcio perché mentre metto gli scarpini sento un brivido per tutto il corpo che mi carica per la partita. Quando scendo in campo contro le squadre forti inizia a farsi sentire la tensione, però è proprio questo che mi piace perché è bello avere paura e affrontare sempre passo per passo ostacoli sempre più difficili. Sono felice quando segno, soprattutto durante un’azione dove parto e inizio a saltare tutti gli avversari, come se fossero dei birilli immobili, in quel momento mi sento come una macchina da guerra, infermabile che nessuno può buttare giù e che va verso il suo obiettivo: il goal. Sono orgoglioso di me quando ci sono momenti bui, dove non riesco a raggiungere i miei obiettivi, ma continuo a dare il massimo per rialzarmi e dare sempre di più.
Io sono felice quando vado in moto, quando vado in moto entro nel mio mondo. Mi metto il casco, accendo la moto e mi sento libero. Andare da solo nei boschi con la mia moto mi rende davvero felice. Praticamente ogni giorno quando non ho niente da fare prendo la moto e esco, anche quando magari litigo con qualcuno mi piace uscire in moto per scaricare la tensione. La moto, per me, è un mezzo per evadere da questa vita monotona, so che non mi tradirà mai come per esempio farà una ragazza e questo mi rende una delle persone più felici del mondo.
Io sono felice quando sono nel mio ambiente preferito: le piste da cross, perché mi sento in una grande famiglia, tutti amici. Poi quando indosso il casco per entrare in pista mi sento come all’interno di una bolla che comprende me e la mia moto, togliendomi tutti i pensieri della vita. So che c’è un rischio molto elevato, ma la mia immensa passione lo fa passare in secondo piano. Io adoro quando volo diversi metri, sento il corpo che diventa tutt’uno con l’aria, in quella frazione di tempo, che sembra infinito, disconnetti completamente il cervello e pensi a volare. Mi piace molto anche il sabato sera, riuniti in gruppi a fare delle mega grigliate tra amici. Stiamo svegli fino a tardi a discutere sulle strategie per girare meglio e migliorare i tempi sul giro e, dato che sto ancora imparando, tutti sentono di darmi consigli e trucchetti, e questo mi fa sentire estremamente felice perché capisco che ci tengono a me. Io passo tutta la settimana ad aspettare questi momenti con impazienza. Il motocross è la mia droga, mi fa spendere un sacco di soldi e mi rende felice.
Io sono felice quando vado in moto per l’ebrezza della velocità. Quando sono in compagnia dei miei amici ci divertiamo a fare qualche cazzata. Ogni volta che salgo su una moto sono il ragazzo più felice del mondo.
Io sono felice quando sono insieme alle persone che mi vogliono bene e con cui posso essere me stesso. Quindi la mia soddisfazione è creare un legame che sia reale e sincero. Scherzando e facendo cazzate con i miei amici mi sento parte di un gruppo e quindi amato; ed è proprio in questi momenti che mi sento felice.
Io sono felice quando torno a casa dopo una mattina a scuola pesante e noiosa. Sono felice perché inizio a pensare a quello che farò dopo, così inizio a prepararmi di fretta per uscire. Quando ci incontriamo sono contento perché iniziamo a scherzare e divertirci. E sono contento perché quando facciamo qualcosa lo si fa in compagnia.
Io sono felice quando inizio a sentire il rumore delle gomme che stridono e l’odore di miscela che si impregna nei vestiti e anche l’odore della frizione che grema mentre faccio le salite in prima marcia e il rumore dei fuscelli che si rompono al mio passaggio e mio cugino con la sua moto che mi segue arrancando.
Io sono felice quando vado a scuola perché mi piace molto svegliarmi alle 6 di mattina, fare colazione e prepararmi a velocità delle luce per cercare di non perdere il pullman. Arrivato a scuola mi aspettano 6 ore di lezione molto interessanti come meccanica dove facciamo tantissime cose come: scendere il motore da una macchina o smontare un cambio. Ma il bello arriva con le altre materie che mi appassionano molto. Finito le 6 ore di scuola devo farmi una lunga camminata e arrivare in piazza mercato dove prendo il pullman che dopo circa 40 minuti mi porta a casa.
Io sono felice perché quando vado in moto provo un’emozione unica che nessun altra cosa mida, non so come spiegarla ma ogni volta che scendo ho il sorriso e penso che sia stato l’acquisto migliore che abbia fatto, perché provo un’adrenalina unica.
Io sono felice quando sono fuori con i miei amici perché quello è l’unico momento in cui possiamo fare quello che voglio come: andare in bici, giocare a pallone, farci un giro nel bosco. Fare queste cose mi fa sentire attivo perché io sono uno che ha sempre voglia di giocare. L’unica volta che abbiamo tempo di uscire per avere questa bella sensazione è in estate dove le giornate sono interamente libere per fare tutto ciò. La sensazione che provo quando sono in giro con i miei amici è la felicità di stare in compagnia e questa cosa vale sia per me e sia per loro.
Io sono felice quando vado al DEEP con la mia cumpa perché mi diverto tanto, beviamo assieme e conosciamo anche molte tipe. Poi a me piacciono i motori e sto sistemando la mia moto a casa con l’aiuto di Rei.
Io sono felice quando gioco a Rainbow Six su console. Sento proprio la forza che ho nel giocare, ci passo molto tempo. Dopo una giornata di scuola stanco, affamato, decido di buttarmi nel mondo fantastico in mezzo a scontri a fuoco in prima persona. Mi piace farla questa cosa, mi sento libero, mi sento molto forte, entro in un altro mondo, mi metto le cuffie e le attacco al pad (?) e da quel momento tutto quello che mi circonda non esiste più. È lo sparatutto che mi rende forte e il mio gioco preferito che mi rende felice. Mi immagino io e i miei compagni dentro la mappa, siamo 5 vs 5, siamo nella fase di attacco, io inizio a “dronare” per trarre la bomba da disinnescare, dopo 40 secondi mettiamo via il drone e iniziamo a prendere le armi e a cercare di entrare in casa, io arrivo davanti alla porta barricata, il mio compagno di squadra “drona” ancora una volta appena finito butta una “flash bang” per corpirmi, io sono pronto ad entrare, mi reco subito sulle scale. Il nemico è dall’altra parte. Ash e dall’altra parte. Sledge e sotto, mi copre finché a un certo punto mi arriva un proiettile e mi colpisce, rimango ferito, riescono a rianimarmi. Riusciamo a uccidere i 4 difensori. Riusciamo a entrare in bomba per disinnescarle e ci riusciamo. Il quinto difensore riusciamo a ucciderlo. Il round è finito.
Io sono felice quando, entrando a casa dopo una giornata di scuola, salendo le scale ed entrando nella mia camera appoggio lo zaino di fianco alla scrivania, attacco la presa di corrente dietro lo schermo, apro il cassetto ed estraggo un joistick, lo impugno saldamente fra le mani e, dopo aver acceso la Play e avviato il gioco mi ritrovo con la mente a New York, sull’isola di Manhattan dove dei bastardi aspettano che io li faccia fuori trattandoli peggio di quanto loro hanno trattato tutte le persone morte dentro quel rifugio, usati come cavie e torturate anche dopo la morte. Non c’è felicità più grande di eliminare tutte le persone che usano il potere per uccidere al solo scopo di governare. Ovviamente parlo del gioco.
Io sono felice quando riesco a ottenere le cose in modo onesto, quando posso finalmente affermare che quello che mi sono costruito lo fatto con le mie forze e senza agevolazioni che non portano 99 su 100 a una brutta fine. Secondo me la felicità ormai e data da cose materiali, il sentimento non conta più, conta l’oggetto, io apprezzo quando mia nonna mi da solo 2 euro. In quei casi sono veramente felice quando apprezzano i miei sforzi.
Io sono felice perché quello che faccio tutti i giorni è bellissimo. A cominciare dalla mattina quando mi sveglia mia mamma alle 6.30 del mattino. Poi quando salgo sul pullman che vedo i miei amici e la mia ragazza, quando entro in classe e vedo i miei compagni di classe, con loro mi diverto davvero tanto soprattutto quando facciamo le cazzate insieme o quando prendiamo in giro i professori. Sono felice quando torno a casa, mi preparo da mangiare e esco in moto per il mio paese. Sono felice quando i bambini e gli adulti mi salutano mentre impenno e quando mi fermo e mi fanno i complimenti; oppure quando i miei amici mi chiedono se posso sistemargli le loro moto. Sono felice perché i miei mi hanno comprato la macchina e due moto e perché mi lasciano fare molte cose. Sarò felice quando mi arriverà l’altra moto che adesso è a verniciare o quando vado ai raduni e impenno o faccio i “circle” (?). sono felice quando mi riconoscono nei raduni e mi chiedono come faccio. Mi rende felice ogni cosa di positivo che succede durante la giornata, anche se piccola.
Io sono felice quando suono la batteria dopo la scuola. Quando ero alle medie avevo fatto un corso per tre anni ma quando ho iniziato l’istituto ho smesso, tuttavia quest’anno sono entrato nella band della scuola, insieme ad altri due compagni. Ogni volta che prendo in mano le bacchette sento una sensazione di libertà e appena sento una canzone ho il bisogno di accompagnarla con la batteria. Ci sono molte altre cose che mi rendono felice, ma penso che questo sia il più grande.
Io sono felice quando mi dedico ai miei hobbi, mi fa sempre piacere imparare nuove cose, sono stata sempre curiosa di tutto soprattutto con la natura, nel mondo del arte o perfino lavori di falegnameria o anche la cucina. Ho vari hobbi che non conterei su una mano sola ma tutto questo dipende dai miei giorni. Adesso non vedo l’ora della primavera perché vorrei dedicarmi al allevamento di miei uccelli (possiedo canarini non di razza pura, diamante di gould, “colorite”(?) e ultimamente mi sono arrivati dei inseparabili) e non capisco perché in quella sezione “Agri” non si interessa di queste cose, non lo capirò mai. Con i miei uccelli ho imparato alla perfezione le leggi di Mendel che da tutti odiato. Aiuto (anche se non ho voglia vado) i miei genitori come in cucina con la mamma (es. taglio, mischio e condisco…) o al papà ad tenere un chiodo, tagliare e così via (mio padre purtroppo e invalido, ha perso un braccio). Questo hobbi di pseudo-allevatrice di uccelli non mi stancherà mai e quello che mi rende felice. Sono felice perché ho voglia di esperimentare e vedere se può funzionare una mia invenzione. La felicetà e una parte di vita umana da sola apprezzare perché ci sentiamo bene e impariamo a vivere bene nel mondo crudele di paura, tristezza e rabbia.
Io sono felice quando sono con le persone a cui voglio bene, per esempio quando sono con i miei amici o con i miei familiari. Passare il tempo con i miei amici mi rende felice perché mi sento sicura e loro sanno sempre come sostenermi. Io mi sento molto felice anche quando parlo con Camilla (il mio cane), perché mi sa capire e si fa capire. A volte mi metto di fianco a lei sul divano e ci parlo e secondo me mi capisce, anche meglio di certe persone che non sanno ascoltare. Quando sono con la mia amica mi sento bene perché lei mi capisce meglio di nessun altro, noi due riusciamo a capirci anche senza parlare. Io ci tengo tantissimo a lei e alla sua famiglia perché è come una seconda famiglia per me.
Io sono felice perché mi ritengo un ragazzo fortunato. Mi ritengo un ragazzo fortunato per tutto quello che ho e sono felice di questo. Per tutto quello che ho intendo la famiglia, il fatto di stare bene sia economicamente sia di salute. A volte penso o magari vedo al telegiornale, ma anche in giro persone che a differenza mia gli manca qualcosa e penso di essere fortunato e quindi automaticamente anche felice. In generale sono felice quando come tutti succedono cose belle, bei voti a scuola, cose positive nella vita, penso però che cose del genere possono accadere grazie a noi e a quello che decidiamo. La felicità è relativa e cambia da persona a persona, io in genere sono felice.
Io sono felice quando sono con la gente che mi sta simpatica indifferentemente da quello che si fa, perché secondo me non importa cosa fai ma quello che fai soprattutto per gli altri. Quanto è bello vedere il risultato di un qualcosa per il quale hai lottato, sudato. Quanto è bello divertirsi tutti assieme e respirare la libertà e la felicità. Quanto sono felice dopo una giornata di oratorio quando torni a casa con la maglia zuppa di sudore ma il cuore zuppo di passione ed amore per quello che ho fatto, quando i bambini attorno a te ti sorridono e quel sorriso vale molto più di mille ringraziamenti, magari il bambino che 10 minuti prima si è fatto male lo vedi che corre felice tra gli altri. E dentro di te parte come una batteria di emozioni ma quella sopra di tutte è la felicità. La felicità viene come ho detto prima anche dal cosa fai e anche lì quando magari per il volontariato ti chiedono di fare o di andare ad una riunione ma non hai tanta voglia ma ci sono anche i tuoi amici allora lì superi la tua pigrizia. Per le amicizie quelle vere farei qualsiasi cosa perché con loro sono felice e io sono felice quando sono con loro.
Io sono felice quando gioco a calcio perché posso lasciare i pensieri al di fuori del campo, perché quando sono in campo penso solo a una cosa divertirmi e pensare a me stessa e non ai problemi che ci sono, per me il campo è come uno sfogo perché quando siamo dentro in campo tu pensi a vincere e non posso in campo pensare ad altro perché bisogna impegnarsi e giocare per noi stessi. Io sono felice quando ho una palla fra i piedi perché colpendo la palla posso sfogarmi, se sono arrabbiata posso colpire la palla aiutarmi a calmarmi. Però a volte calciando la palla mi vengono in mente ricordi che non vorrei, quando passavo la palla a mio fratello e poi la tiravo in porta quando c’era mio padre in porta, questi ricordi affiorano alla mente perché ormai non si passano più momenti insieme.
Io sono felice quando vado in montagna a sciare perché mi sento libero, gli scenari alpini, la magia della neve sono cose che mi fanno aprire la mente rendendomi sereno e dimenticando pensieri negativi che mi affliggono quando sto in città; in montagna infatti si respira aria pura e pulita, niente traffico, solo i suoni della natura. In città invece traffico, inquinamento, persone sempre di fretta che devono fare mille cose in poco tempo. La montagna rispecchia molto il mio carattere: fare le cose con calma, prendendo il tempo necessario che mi serve.
Io sono felice quando sto con lei. La mia ragazza è meravigliosa per il suo sorriso, la sua risata e mi fa stare sempre bene con lei. È per tutto quello che fa per me, i suoi occhi sono magnifici, soprattutto il suo carattere e come il mio un po’ per la sua pazzia di affrontare una giornata dopo l’altra è per i miei occhi, è la più bella esteriormente e interiormente e mi capisce e mi accetta per quello che sono realmente e mi fa sentire importante. E questa cosa mi rende felicissimo di aver trovato la ragazza perfetta.
Io sono felice principalmente in due momenti: quando sono con la mia ragazza e quando faccio shopping. Quando sono con la mia ragazza sono felice perché mi diverto, mi fa sentire sereno e sicuro di me. Pensandoci anche quando faccio shopping sono felice per gli stessi motivi: potermi permettere di comprare la cosa che voglio in quel momento è probabilmente la cosa che mi fa sentire più sereno rispetto ad ogni altra cosa. Una cosa curiosa che non posso fare a meno di notare è che attribuisco la felicità principalmente alla tranquillità, alla serenità ed al divertimento.
Io sono felice quando sto con gli animali. Questa è la prima cosa che mi è venuta in mente, quindi immagino che sia il momento in cui sono più felice. In particolare mi piace stare con i cavalli. Quando sto con loro il resto del mondo si mette in pausa e, a ragionarci, penso che tra persone e animali sceglierei gli animali. Io tendo sempre a farmi “fisse” inutili su tutto e ho terrore di tutto, ma non con i cavalli. Quando sono in maneggio so esattamente cosa fare, cosa che non succede con le persone, con quest’ultime mi sento sempre a disagio. Ormai dovresti sapere che sono una persona silenziosa e con la gente sono obbligata a parlare, invece con gli animali no. Sono degli psicologi ignari di esserlo. Io li guardo e vedo poesia in movimento. Penso di aver detto tante cose in modo confusionario e ripetitivo, saltando da una cosa all’altra e alle persone non piace molto, tuttavia con gli animali non c’è bisogno di fare frasi di senso compiuto. La gente non capisce perché per me siano così importanti, forse non lo so nemmeno io, ma so che loro amano incondizionatamente e questo mi rassicura perché posso essere me stessa senza paura di perderli. Agli animali basta stare con te, senza parole, senza motivo, senza controllare il tempo che passa, senza incomprensioni, senza doppi fini. Ci sono, punto. E per me è lo stesso.
Io sono felice perché non mi manca niente e nonostante la mia vita non sia perfetta o non sia quella che voglio mi accontento, sono felice perché nonostante mi manchi la figura di un padre riesco ad essere una persona fatta e finita, una persona per bene, una persona compiuta.
Io sono felice perché amo questa vita, se non avessi questa vita la vorrei. Ho una famiglia psicopatica, ma quale non lo è? Ho un fidanzato che è meglio del tuo. Amo gli animali e proprio per questo è meglio la zampa di un cane che la mano di un infame.
Io sono felice quando sto con i miei amici. Ho due tipi di amici: quelli che mi divertono facendo gli stupidi, e quelli che mi divertono per la compagnia e la simpatia. I primi magari mi tirano più facilmente su il morale proprio per gli scherzi che fanno mentre coi secondi magari condivido più passioni come serie televisive o lo sport. Ma tutti riescono a rendermi felice e sereno.
Che cos’è la felicità? Ma soprattutto quando io personalmente sono felice? È un quesito dalla risposta ardua e non semplice da interpretare, persino da me, ma è ancora più difficile fare intuire agli altri ciò che penso su questo argomento. In tutto questo tempo, però, mi sono fatto un’idea su cosa effettivamente mi renda felice, una felicità che esiste e non sta nelle grandi e sofisticate cose, spesso irraggiungibili, l’illusione utopica del denaro pressoché infinito, o una bella donna come si vede in molte serie tv di ogni giorno oppure una villa maestosa come casa sono le cose che ogni uomo o donna vorrebbe ma è molto spesso, solo un’utopia, ma anzi la felicità di cui parlo esiste in cose e in persone soprattutto che all’apparenza sono meno appariscenti, ma che non hanno un valore inferiore. Io sono felice quando scopri un amico in una persona completamente sconosciuta, ma con il tuo stesso sarcasmo e ”stupidità” e posso assicurare che quando si trovano 2 persone così, entrambi diventano i 2 esseri umani più felici di questo mondo e una delle 2 persone usate prima come esempio ero io in un certo senso. È una sensazione di felicità misto a un senso di liberazione, il fatto di aver trovato una persona strana caratterialmente come te o me e avendo un carattere così strano è chiaro che insieme in giro per una città praticamente deserta si compiano azioni senza senso per rendere la giornata più divertente possibile, per fare un esempio, fare foto “arricchite” il più possibile per fare perdere un senso al tutto ecc. da quello che si può intuire è che ciò che è scritto qui possa essere frutto di una qualche mente strana e contorta che pochi riescono a comprendere. In realtà un po’ è vero, adoro creare un mio caos, cambiare la realtà per quello che è in un’altra cosa che può avere meno senso. È per questo che dico una sorta di liberazione, perché non sarà solo il tuo ego a pensare a cose strane solo per divertire se stessi o gli altri da una realtà così noiosa in parte, ma ci sarà un'altra persona, anzi in alcuni casi un gruppo come succede a me, è la cosa più bella del mondo. La felicità va condivisa con altre persone e non tenersela solo per se stessi. Questo è ciò che mi rende felice, il mio caos.
Amico: “Ti posso fare una domanda?”
Io: “Certo, dimmi pure”
Amico: “Te quando sei felice?”
Io: “Bella domanda. Bè sicuramente quando passo il tempo con i miei famigliari, ma anche con gli amici passo dei bei momenti”
Amico: “E tra i due, quale preferisci?”
Io: “Generalmente io non faccio distinzioni, perché sia in famiglia che con gli amici passo momenti felici, però per me è meglio il tempo passato in famiglia”
Amico: “E perché?”
Io: “Perché comunque di amici ne puoi sempre trovare e creare bei ricordi, invece di famiglia se ne ha solo una e i ricordi che si creano sono preziosi”
Amico: “Quindi per te è meglio la famiglia agli amici”
Io: “No anche gli amici sono importanti”
Io sono felice perché la mia vita è migliore rispetto a prima, perché in passato ho avuto una vita molto disastrosa. Invece adesso ho la vita più bella, adesso ho una famiglia migliore di prima, ho amici nuovi, la ragazza e tante altre cose che mi rendono felice. La mia famiglia precedente non era un granché, non erano in grado di occuparsi di me, invece i genitori presenti in questo momento si occupano di me, si preoccupano, mi vogliono un bene immenso, penso, e io voglio bene loro. Per questo motivo sono felice.
Io sono felice quando faccio star bene qualcun altro, assurdo no? Sono consapevole di avere questa abilità, e quando riesco a rendere felice una persona, soprattutto se è una persona cui tengo, sono al settimo cielo. Sappiamo tutti che la vita non è sempre schierata dalla nostra parte, anzi ci mette alla prova ogni giorno, bisogna avere la soddisfazione di infilarsi a letto la sera con il sorriso sul volto. Parliamoci chiaro, non esiste un presente, questo istante è già passato, e sto già vivendo il futuro. Perché perdere tempo nella tristezza? Quando si può star bene praticamente sempre? I miei più cari amici mi adorano. Evidentemente perché mi incazzo quando stanno male per banalità adolescenziali che non contano nulla. Dopo una chiacchierata con me, sorridono, mi ringraziano tantissime volte al giorno, mi abbracciano, mi dicono che è un amico come me è impossibile da trovare. Li vedo sorridere, per merito mio, è meraviglioso questo quando accade, mi rende davvero felice.
Io sono felice perché dopo una giornata dura ho sempre voglia di dormire. Io sono felice quando la gente non sanno tante cose sul di me perché mi da fastidio. È meglio per me se la gente non ti chiede i tuoi fatti. Sono felice perché (Parola incomprensibile) tutti.
Io sono felice quando dopo una lunga giornata di scuola vado finalmente a prendere il treno per tornare a casa e mio nonno mi viene a prendere in stazione per portarmi a casa sua a mangiare. Finito di mangiare mi porta a casa mia dove posso rilassarmi veramente. Sono felice anche quando finisce la settimana scolastica e posso finalmente stare a casa a giocare ai videogame o per uscire con i miei amici. Sono felice quando arriva il sabato pomeriggio e posso andare a giocare la partita di calcio con i miei compagni.
Io non sono felice quando perdo qualcuno a cui sono stato affezionato per molto tempo, io perso molto in questo periodo, per questo molti vuoti dentro di me, che con il passare del tempo non sento più ed è inutile piangersi addosso, ma reagire.
Dopo una giornata stancante passata a scuola e studiare la cosa che mi rende più felice e andare in quel posto dove sono cambiato, la palestra. In quel posto dove ogni sentimento viene messo da parte e l’unica cosa cui pensi e che devi uscire sfinito. In quel posto dove sudore e odore non gradevoli si sentono come l’odore di ragù la domenica. In quel posto dove tutto è possibile, ma nulla è facile. In quel posto dove un dolore, un affaticamento, sono la cosa più banale, e che di lamentele o frignate se ne sentono poche. In quel posto dove, oltre a soffrire, si diventa grandi, si capisce cosa significa sacrificio.
Io sono felice quando la mattina appena arrivo in stazione riesco a vedermi con la mia ragazza e a passare tutto il tempo con lei mentre ci incamminiamo per venire a scuola e riesco a dimenticare tutte le cose brutte che succedono nella mia vita. Sono felice quando dopo una lunga settimana di scuola riesco finalmente a pensare più a me stesso, e miei hobby e a rilassarmi, sono felice quando sono a casa tranquillo senza pensieri e quando non ho continuamente discussioni con i miei genitori. Poche volte però riesco ad essere felice… Questa vita mi distrugge.
Io sono felice perché dopo tutta una settimana di stress arriva il sabato sera quando mi diverto con i miei amici e vado in discoteca, perché dopo tutta la settimana di sacrificio e stanchezza mi ritrovo a fine settimana con i miei amici per divertirmi e liberarmi di tutto.
Io sono felice quando a prendo il diario scolastico noto che non ho compiti per il giorno successivo e quindi passo il resto della giornata a divertirmi con gli amici giocando alla PlayStation e a riposarmi e sperando di non avere niente anche il giorno dopo.
Io sono felice perché ogni giorno la vita diventa più difficile e devo trovare il modo di superare le difficoltà, che ti si pone davanti come una montagna a cui la Cina non è mai stata esplorata, non potrai mai sapere come arriverai in cima ma l’importante è arrivare essere felice di essere arrivato. Io sono felice anche quando sono triste perché piuttosto di abbattermi e rattristarmi mi rialzo e anche se provo tristezza, dolore oraria, io devo essere felice perché troverò il modo per superare quel momento. Io sarò felice perché io ho provato nuove emozioni, e sono stato in grado di superarle. Io sono felice perché sono felice, la vita mi momento ti fa provare nuove emozioni ed esperienze. Io sono felice anche quando lavoro, e faccio fatica a farlo, ma quando sarà terminato io sarò felice di aver fatto un buon lavoro e di aver lavorato con gioia e felicità per farlo.
Io sono felice quando torno a casa a mangiare e dopo lunga giornata pesante a scuola, un viaggio in pullman è molto stressante che sembra non finire più, dopo aver mangiato provo un benessere immenso farmi una mezz’oretta di riposo, verso le 15, come ogni giorno praticano sport preferito, e canottaggio. È uno sport che mi riempie di gioia, in cui riesce a scaricare l’ansia della giornata, perché ti provoca molta fatica e a sua volta riesce a liberarti la testa e rimanere concentrato solamente su quello.
Io sono felice quando dopo una settimana di stress e noia torno a casa, accendo il telefono e scopro che Quagliarella mi ha segnato al fantacalcio; oppure il venerdì, il giorno della pasta col tonno, il sapore mi riporta ai tempi di quando l’ho assaggiata per la prima volta. Un boccone e fu subito amore.
Io sono felice quando acquisto qualcosa puntando ai vestiti. Certo, la felicità aumenta e diminuisce in base alla cifra che si spende, ma quando si vuole qualcosa veramente la si ottiene anche magari sacrificando qualcosa per permettersi altro. Stando dietro a questo mondo in cui sono entrato da ormai un anno buono, sono felice di ciò che ho e di ciò che piano piano sto diventando… E’ ovvio che non sono nessuno di importante, nessuno di conosciuto ma sono felice della persona che sto diventando, creandomi da solo pezzo per pezzo. Non sono felice solo quando acquisto qualcosa, sono felice anche quando faccio altre 1000 cose, ma sono convinto del fatto che, almeno io la penso così, la felicità più grande si prova grazie a se stessi e non agli altri. Non so se mi spiego, e magari posso sembrare strano e controsenso, ma sono più felice acquistando una determinata scarpa che cerco da mesi piuttosto che fare una semplice serata con gli amici. Voglio essere felice più grazie a me stesso che grazie agli altri.
Io sono felice quando ogni mattina vedo il sorriso di mia madre stampato sul suo viso, wow ti fa pensare che nel mondo c’è davvero qualcuno per cui lottare, mi fa riempire il cuore, mi purifica l’anima e anche quando è in salute perché qualche anno fa è stata male e io speravo tutte le sere che tornasse a casa da me.
Io sono felice quando guardo la squadra per cui tifo (Inter). Mi fa sentire felice l’atmosfera che c’è allo stadio che ti coinvolge, cantando cori e ad ogni gol gioire con un pazzo. Mi fa sentire felice il fatto che sono insieme a tanta gente che canta e urla, e che soprattutto la mia stessa passione, ed è bello cantare e ballare insieme ad altre persone che anche se non le conosci tutte, condividendo la stessa passione ti fa diventare amici, quasi una squadra. Ti fa essere felice anche il tragitto dal parcheggio allo stadio, che ma mano che mi avvicino allo stadio sale la tensione ed è una sensazione indescrivibile. E tutte le volte che vado allo stadio sono felice come fosse la prima volta.
Io sono felice quando vado con lo skate, perché con il tempo io mi sono affezionato ogni volta che vado mi sento libero, mi sfogo quando sono triste, incazzato, perché in quei momenti quando sono sulla tavola non ho pensieri ho solo un sorrisone di gioia è una sensazione di libertà che mi fa venire i brividi e mi permette di buttare nel cesso tutti pensieri.
Io personalmente mi ritengo una persona felice perché tifo una squadra che amo, frequento la palestra la quale mi piace andare è una scuola che, nonostante tutto, per quanto a mia volta. Inutile dire che in entrambi i posti ho conosciuto e conoscerò molta gente. Ho anche amici fuori entrambi gli ambiti (tutte persone che conosco da sempre). Ho una famiglia a cui voglio bene e che ricambia. Per mia fortuna non ho una tipa tra i bip con cui sprecare il mio amato tempo. La mia unica partner di cui non lascerò mai e rimarrà il Milan, non gli servono regali ma solamente il tuo tifo e supporto. E basta questo. Come ho già detto sui miei ambiti frequento l’Isis Newton a Varese ove frequento il terzo anno, è il secondo frequento la palestra Camacho a Gavirate che si trova a due passi dalle poste e ci vado da ottobre. Sono felice anche quando ascolto rap, l’unica musica buona rimasta sulla faccia della terra (per i più scemi sono posti). Sono anche felice quando utilizzo il mio honor 9 lite che è un cellulare mostruoso con una batteria e mezza e una fortissima memoria (ben 64 GB).
Io sono felice quando finalmente finisce la settimana scolastica e posso rilassarmi giocando ai videogame e uscendo con gli amici.
Io sono felice quando il sabato sera o il sabato pomeriggio arriva la mia ragazza perché ogni volta che la vedo è come se fosse la prima ed è un’esplosione di emozioni, anche se sono un anno e mezzo che sto con lei.
Io sono felice quando penso che una verifica un’interrogazione sia andata male ma la fine il voto è sufficiente.
Io non sono felice quando mi torna in mente il viso di mia madre, il suo sorriso così grande, che sorrideva il mondo, il suo sguardo rassicurante, la sua voce dolce che mi accarezza quando parla. Questo è il nono anno che l’ho persa, delle volte soprattutto di sera mi viene da piangere dal dolore che provo. Ma soprattutto quando sono da solo con mio padre, siccome ora ha una compagna con due figli, sento come un vuoto attorno a me, come se mancasse un pezzo della mia vita come se un arazzo fosse strappato pure essendo ancora incompleto. Siccome la mia vita deve ancora continuare e quindi mi sento molte volte sono anche con la presenza paterna.
Io sono felice quando preparo la carbonara perché amo l’odore del soffritto e a massaggiare la pancetta spesso però rischio di finirla, mentre la preparo mi sento un vero chef. Il momento più bello arriva quando la carbonara si trova a tavola e io armato di forchetta come per magia la faccio sparire. Mangio direttamente dalla pentola perché 300g. non ci stanno nel piatto.
Io sono felice quando ascolto musica con dei contenuti, perché mi immedesimo nel testo e provo a cogliere citazioni e significati, e so che sto un passo avanti rispetto alla solita musica di merda. Guardare e fare sport, sentire la fatica, avere la soddisfazione e di avere fatto qualcosa per migliorare, essere più bravo della volta prima. Comprare qualcosa di nuovo relativo allo sport perché penso già a quando e dove lo utilizzerò. Stare con gli amici (i soliti) perché ormai siamo un gruppo, c’è affiatamento tra tutti, chi più chi meno. Mangiare dopo aver fatto sport, mi da un enorme soddisfazione. Avere e comprare oggetti belli di buona fattura. Stare con mio nonno in qualsiasi situazione perché lo ammiro un sacco. Stare con la famiglia quando si ride. Quando sono apprezzato per qualcosa, anche se fuori sembra che mi vergogno, dentro sono contento come un matto di essere migliore di qualcun altro.
Io sono felice quando dopo un duro lavoro riesco a raggiungere l’obiettivo che mi ero prefissato, per esempio quando dopo ore di studio riesco a prendere un bel voto in un’interrogazione o una verifica, quando dopo l’interrogazione prendo un bel voto e tutta l’ansia scompare. Sono felice quando esco con gli amici e non ho soldi e qualcuno mi offre da mangiare. Sono felice quando vinco una partita a un gioco, quando dopo 30 minuti di partita sei l’unico vivo della squadra riesco a vincere.
Io sono felice quando gioco a calcio perché in campo mi sento libera e me stesso, appena entro negli spogliatoi inizio già a sentire il clima adrenalinico della partita. E, quando entro in campo è finita per tutti, non c’è più storia.
Io sono felice quando passo del tempo con i miei amici, stare con loro mi fa stare bene perché riesco spesso ad essere me stesso. Principalmente con loro mi diverto spesso, in modo unico che non si può ripetere con nessun altro.
Io sono felice quando vado in montagna: lo stare in un posto pieno di vita; un posto in cui è bello stare con qualsiasi tempo: fresco quando fa caldo, innevato quando fa freddo; un posto in cui il silenzio è assordante, circondato dal fruscio delle foglie scosse dal vento e dall’acqua che gorgoglia limpida e vivace giù da un torrente; L’unico posto che dopo averti fatto fare una gran fatica ti ricompensa con un panorama che ti fa rimanere fermo a fissarlo per un paio di minuti.
Io sono felice quando vado ad allenamento di calcio perché nel corso di questi anni ho conosciuto gente nuova e ho ritrovato degli amici di infanzia, e anche perché mi piace allenarmi.
Io sono felice quando salgo sulla mia moto.
Riempie qualcosa che è dentro di me,
il vuoto e la mia cura.
Scappo senza paura
da ogni avversità.
È grazie a lei se sono felice di stare ancora qua.
È il metodo per vedere il colore nei momenti più grigi.
Salgo su di lei e dimentico tutti litigi
salgo su di lei e scappo da tutto, rapido
salgo su di lei e vedo la felicità in modo più nitido.
Racconto le mie emozioni su lei senza pensiero.
Qualcuno potrà capirmi, almeno lo spero.
Anche se so che mi potrà disarcionare
avrò sempre le mie sensazioni impresse in me, nessuno le può cambiare.
Lo considero il mio trono.
Mi fa sentire uomo.
La porterei fino al duomo
o al mare,
La porterei fino all'altare.
Io sono felice quando si rimane da scuola perché molto più tempo libero e posso fare tardi la sera per poi svegliarmi quando ne ho voglia. Adesso empio la mattina potrei andare a pescare e rilassarmi, oppure andare da un amico per giocare insieme e divertirci, senza essere preoccupato per interrogazioni e verifiche, ma passando il tempo dedicandolo solo a ciò che mi piace.
Sono felice quando usciamo io e i miei amici e quando c’è anche Paolo. Paolo è simpaticissimo, va d’accordo con tutti e non litiga mai con nessuno, a tempo per tutti, prima parla con me, poi parla con qualcun altro. Sfortunatamente, ma anche per fortuna, Paolo non esce tutte le sere con noi perché non sempre si fa trovare. Come ultima cosa Paolo non va molto d’accordo con la legge e sei con noi ci rimettiamo sempre noi.
Io sono felice quando esco con gli amici perché stacco da quella che è la mia vita di tutti giorni e sono senza pensieri. Uscire con gli amici quando sono triste mi aiuta a non pensare a ciò che mi ha reso tale. Sono felice quando riesco a strappare un sorriso e rendere felice qualcuno. Sono felice quando passo il mio tempo con la ragazza che mi piace e soprattutto sono felice quando è lei a voler passare del tempo con me. Sono felice quando vivo la mia passione per i motori con gente che non conosco perché ciò mi fa capire quanto la stessa passione unisca le persone.
Io sono felice quando sono con mio padre, lo vedo solo weekend ogni due, causa luogo di lavoro lontano. Mi piace quando vado in giro con lui in auto, mi diverte molto a fare dei giri con lui, andare veloce a fare casino in galleria.
Io non sono felice quando ogni cosa che faccio non è giusta non sono felice quando va tutto male non sono felice quando le persone vicine mi prendono in giro con cattiveria, tutte queste cose mi mandano in una sorta di depressione, mi chiude, mi viene una noia che mi rende triste. Io sono felice quando si sta con amici perché ti senti libero e quindi ti senti calmo, libero da impegni. Io sono felice quando si va in moto e si può condividere una passione in felicità e divertimento. Io sono felice quando suono perché la musica è l’unica cosa in cui mi riesce meglio.